Il sentiment
Nessuno sa dire se i mercati sono ipervenduti, in special modo se lo è il settore Tmt. Inutile ricordare i livelli dei prezzi di 22 mesi fa: oggi gli analisti sono in difficoltà nel valutare le società che operano nell’universo hi-tech.
Guardando ai titoli delle telecomunicazioni, i problemi non sono nuovi: i debiti ingenti, il rallentamento delle Borse e bilanci finanziari poco affidabili le hanno danneggiato. E’ anche per via
di società come Deutsche telekom, France Télécom, Qwest, Telefonica e WorldCom, che gli investitori stanno lontani dal settore telecomunicazione.
La situazione non è migliore per le società operative nel settore di media. Vivendi universal, il secondo gruppo di comunicazione globale, è sull’orlo del collasso e potrebbe essere smantellata. Anche in questo caso, sono stati i debiti e gli inattesi annunci sui conti che hanno messo la società sotto pressione.
In effetti, il sentiment sui Tmt è forte almeno quanto due anni fa, ma nella direzione opposta: un pessimismo pervasivo ha sostituito l’esuberanza eccessiva.
E’ difficile trovare un fondo tecnologico che vanta rendimenti positivi da inizio anno, ma va segnalato che alcuni gestori di fondi di media capitalizzazione stanno comprando azioni tmt. Questi gestori, che eseguono stock picking fuori dall’arena delle blue chip, sembrano aver successo nello scegliere le società con potenziale di recupero.
Le attese
Il sentiment sulle società che operano nel settore Tmt è negativo: cattive notizie, incertezza sui risultati finanziari e l’abbandono del top management contribuiscono ad alimentare le percezioni negative degli investitori. E’ questo il sentiment che dovrebbe prevalere nei prossimi sei mesi.
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