E come dare torto ai risparmiatori mentre si entra nell’ultimo quadrimestre di un anno in cui si è visto praticamente di tutto, dagli scandali contabili, al fallimen
to di molte società legate alla new economy, ad una recessione che coinvolge tutto il mondo e che ha bruciato miliardi di dollari, dimezzando la ricchezza di chi aveva affidato i suoi risparmi alle Borse?
Il 90% dei money manager interpellati ritiene che i migliori rendimenti da qui a un anno proverranno dai mercati azionari e quasi la metà stima che il rialzo delle Borse mondiali (espresso dall’Msci World) supererà il 10%. A livello settoriale, saranno le società del comparto finanziario (preferite dal 34% dei gestori) a recuperare maggiormente, mentre in discesa viene visto il settore immobiliare, giudicato dal 48% del campione il peggiore nei prossimi 12 mesi.
Né bianco, né nero. Tra le due visioni, quella di chi vive il mercato quotidianamente e chi invece ne subisce in qualche modo le conseguenze, una terza più moderata e meno emotiva.
Basta guardare indietro di un anno, quando all’indomani della tragedia delle due Torri più di qualcuno aveva pronosticato che tra le macerie era crollata anche l’economia americana e che ci si preparava alla stagnazione. Ma è chiaro che l’impatto economico e finanziario degli attacchi è rimasto contenuto, che ci troviamo di fronte a un andamento debole, ma non allo stremo delle forze e che l’economia è più forte agli shock esterni di quanto si possa credere.
Ad oggi i mercati sono più facilmente soggetti ad attacchi di panico del passato e per ragioni che solo in minima parte sono legate ai fondamentali economici: mentre l’economia è rimasta sostanzialmente stabile dall’11 settembre, i mercati finanziari hanno sperimentato una volatilità che il più delle volte ha trovato giustificazione in fattori psicologici e in cui la componente speculativa ha giocato un ruolo non secondario.
Data dunque la forza della variabile emotiva, riuscirà il dichiarato ottimismo dei gestori, che pure muovono ingenti volumi sui mercati, a innescare il necessario circolo virtuoso?
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