Zenit sgr, gruppo PFM Professional fund management, ha presentato oggi il suo nuovo fondo comune di investimento Zenit Etico & Ricerca che finanzierà, attraverso la devoluzione di un terzo delle commissioni di gestione e di quelle di performance, il progetto H.O.T., Hormones Opposed by Tamoxifen il quale prevede la somministrazione di un ormone che consente di ridurre il rischio di formazione del tumore al seno nelle donne in menopausa che adottano la terapia ormonale sostitutiva.
Si tratta di un fondo Azionario internazionale socialmente responsabile, cioè un investimento finanziario di tipo tradizionale che tiene però conto, nelle sue scelte di investimento, non solo di criteri economico-finanziari ma anche di principi di responsabilità sociale, ambientale e di corporate governa
nce. Il suo indice di riferimento é il Dow Jones Sustainability World Index ex tobacco, alcohol, gambling, armaments and firearms di cui fanno parte circa 300 titoli che rappresentano il miglior 10% di ogni settore del Dow Jones Global Index, selezionati in base ai criteri degli investimenti socialmente responsabili.
Il fondo, in collocamento presso la Banca Popolare di Milano, il Banco di Desio e della Brianza, Fundsworld e Onlinesim, oltre a seguire infatti le regole del socially responsible investing, devolve un terzo della commissione di gestione (pari allo 0,60% su base annua) e un terzo dell’eventuale commissione di performance al progetto H.O.T. diretto da Umberto Veronesi e promosso in Italia e all’estero da American and Italian Cancer Foundation, Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro, Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, ASL Città di Milano, Regione Piemonte, Istituto Europeo di Oncologia e Zenit sgr. E’ inoltre facoltà del sottoscrittore di finanziare in prima persona il progetto H.O.T. devolvendo un terzo dell’incremento annuale realizzato.
Il pricing è così strutturato: le commissioni di ingresso sono pari all’1% del capitale versato; la fee di gestione è dell’1,8% su base annua; la commissione di performance ammonta al 20% della plusvalenza rispetto all’indice di riferimento.
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