Mentre le Borse temono le parole di Osama Bin Laden e ogni sua minaccia via radio o televisione fa tremare persone e mercati, qualcuno gioisce per i timori di guerra che affossano il sentiment degli operatori. E’ il Vice fund, fondo d’investimento statunitense, lanciato nell’agosto di quest’anno, e distribuito solo negli Usa, al motto: sebbene si tratti di industrie e prodotti
politically incorrect offrono guadagni sensibili sia in mercati al rialzo sia durante i cali di Borsa, insomma a prova di recessione.
Ogni valutazione etica al riguardo lascia il tempo che trova. A parlare saranno i sottoscrittori di questo fondo –l’investimento minimo è pari a 2.500 dollari- e sembra che fiumi di richieste siano piovute sul fondo già a metà settembre. Ad oggi il portafoglio è invest
ito per il 25,48% in titoli della difesa e aerospaziali, per il 24,58% in aziende legate al gioco d’azzardo, il 24,37% in società con business negli alcolici e per il restante in titoli del settore tabacco.
Secondo la società che ha emesso il fondo, la Mutuals.com, in cinque anni il macro settore legato ai vizi ha reso al 30 giugno 2002 il 52,96% contro il ben più magro 11,83% dello S&P500. Se poi si guarda allo spaccato delle performance, si scopre che in calo c’è solo il rendimento delle aziende legate all’industria del tabacco, mentre gioco d’azzardo, bevande alcoliche e aziende del settore difesa impazzano anche quanto a performance. Basterà tanto a convincere gli americani a comprare questo fondo?
L’occasione è propizia per ricordare che fanno da contraltare, in Italia come un po’ ovunque, le sottoscrizioni in crescita proprio dei fondi etici, sia quelli che seguono principi socialmente responsabili di investimento (evitando dunque proprio i settori che il Vice fund sceglie ovvero includendo nel proprio portafoglio società e Stati impegnati nello sviluppo sociale e ambientale, in iniziative che promuovono la dignità e i diritti delle minoranze come la valorizzazione delle risorse umane e la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’azienda), sia quelli che prevedono soltanto la devoluzione di una parte delle commissioni o dei guadagni del fondo a progetti di ricerca o missioni umanitarie. Tanto che nelle scorse settimane diverse nuove iniziative sono state avviate proprio nella finanza etica (per maggiori informazioni si clicchi sulla keyword Finanza Etica).
L’invito è a dare almeno una scorsa ai fondi che si definiscono etici, prima di scegliere i prodotti su cui investire.
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