I mercati continueranno a essere caratterizzati da una forte volatilità, faticando a intraprendere una direzione chiara. Il listino milanese ha il vantaggio di essere più difensivo di quelli europei perché ha pochi titoli tecnologici e molte utilities e telecom. In un contesto incerto questo può essere un vantaggio.
Il fondo Bipiemme Italia è investito per circa il 90% in azioni, in linea con il benchmark (90% Comit glob
ale e 10% Mts Bot lordo). E’ quindi positiva sui mercati?
Sono prudentemente positiva nel breve termine, anche se rimangono alcuni nodi da risolvere. La politica monetaria ha usato tutti gli strumenti in suo possesso, le obbligazioni non rappresentano un’alternativa interessante e le azioni hanno ancora un premio al rischio piuttosto elevato. Inoltre, lo scenario aziendale rimane fosco, mancando una chiara visibilità sugli utili.
Qual è la strategia d’investimento del fondo?
Più che su particolari settori, puntiamo sulla selezione di titoli con p/e (price/earning) non troppo alti e aspettative di crescita prossime allo zero. Il nostro obiettivo è lavorare di anticipo per trarre vantaggio dalle notizie positive inattese.
Guardiamo con interesse a società come Parmalat e Bulgari, che hanno valutazioni compresse o dimezzate rispetto a qualche anno fa, ma con buone possibilità di recupero.
L’anno scorso il fondo ha performato meglio della categoria degli Azionari area euro large cap. A cosa è da attribuire questo risultato?
In parte la performance è dovuta al fatto che investiamo sul listino milanese, che è stato il migliore tra quelli europei, in parte allo stock picking che ci ha portato a privilegiare titoli sottovalutati.
Nella prima parte dell’anno abbiamo sovrappesato i ciclici e alcune small e mid cap del segmento Star, poi abbiamo puntato sulle telecom e sottopesato i bancari, privilegiando tra i finanziari il settore immobiliare.
Prevedete di modificare l’asset allocation a breve?
Pensiamo che il mercato azionario possa dare delle maggiori soddisfazioni quest’anno, anche se non c'è ancora un trend chiaro. Se le Borse non si riprenderanno rimarremo in difesa, mentre se risaliranno la china ci sposteremo verso settori come l’industriale o il bancario per cavalcare la ripresa. Sempre con un attento stock picking.
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