Il primo passo può essere Resona

I continui fallimenti hanno spinto ancora verso il basso il listino giapponese dopo la fine della guerra in Iraq. Ora il salvataggio di Resona da parte del Governo può costituire il primo passo verso le riforme.

Jonas Lindmark 26/05/2003 | 19:35
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Sabato 17 maggio Resona, il quinto gruppo bancario giapponese ha annunciato di rischiare il fallimento, costringendo il governo giapponese a entrare in azione e a dimostrare cosa significhi statalizzazione: a Resona sono andati 2000 mld di yen, circa 14,5 mld di euro, vale a dire l’80% del suo capitale azionario.

Tuttavia non è chiaro cosa sia successo a Resona. Dichiarazioni contrastanti tra i media e le istituzioni rendono difficoltoso capire quali siano le verità e quali solo voci di corridoio. Perciò coesistono differenti interpretazioni. Una è che la statalizzazione di Resona è il primo passo verso quella serie di riforme del settore finanziario pianificato dal governo. Un’altra è che denaro dei contribuenti è ora nelle mani dei possessori di Resona e quindi che rimarrà l

o stra-potere del settore bancario.

Alcuni economisti hanno a lungo sostenuto che l’intero sistema bancario giapponese è in bancarotta, a causa dell’enorme ammontare di debito proveniente dalla bolla immobiliare di dieci anni fa e dalle continue operazioni con società in perdita. L’unica via per uscirne è l’intervento dello stato. E questo è quello che potrà accadere se Resona viene nazionalizzata e se anche le altre grandi banche sono costrette ad ammettere che la loro base di capitale è inadeguata.

Politica alla resa dei conti

La lotta politica per il potere è determinante. Finora il ministro dell’economia e dei servizi finanziari Heizo Takenaka è stato il più tenace difensore della riforma bancaria. Ma l’elezione del presidente del partito di Governo a settembre potrebbe costringere Junichiro Koizumi a sacrificare Takenaka pur di vincere. In caso contrario saranno probabilmente indette elezioni generali dal risultato incerto.

Gli investitori sono apparsi scettici al salvataggio di Resona. La successiva flessione del listino di Tokyo può essere dipesa dal fatto o che l’operazione venga considerata lesiva degli interessi degli azionisti oppure perché il governo ancora una volta non ha mandato un segnale chiaro ai mercati.

Gli sviluppi politici, specialmente le riforme economiche, sono ormai un punto cruciale per il Giappone. Ora si attende, come detto, l’elezione del presidente del partito a settembre. L’attuale presidente Koizumi è stato eletto grazie a un programma di riforme nella primavera del 2001. Gli interrogativi chiave ora sono se egli terrà fede al suo programma e se vincerà le elezioni a settembre.

Anche per il mercato finanziario giapponese gli sviluppi politici sono critici. A causa dei continui fallimenti esso è stato ulteriormente spinto al ribasso dopo la guerra in Iraq. Gli investitori che ritengono che sotto Koizumi le riforme saranno implementate e avranno finalmente successo, potrebbero allora trovare buone occasioni di acquisto.

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Info autore

Jonas Lindmark

Jonas Lindmark  has been editor and head of fund analysis at Morningstar Sweden since August 2000. Before that he was personal finance editor and designed fund ratings during 9 years at the weekly business magazine Affärsvärlden.

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