Hedge per conto terzi

Cosa cambia per le sgr speculative con la nuova comunicazione della Banca d’Italia, quali i nodi ancora da sciogliere e chi trarrà maggior vantaggio dall’ampliamento del mercato.

Sara Silano 21/10/2003 | 18:11
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Sono tre le novità introdotte dalla Banca d’Italia nell’ultima comunicazione in materia di sgr speculative, che di fatto accoglie le richieste avanzate da Assogestioni. Il cambiamento più significativo rispetto al passato riguarda la possibilità di gestire patrimoni istituzionali, ma è importante anche la delega di gestione di hedge fund per conto di terzi e la possibilità di fare attività di consulenza.

Secondo l’attuale normativa, le sgr speculative possono fare solo gestione collettiva del risparmio a differenza di quelle tradizionali che hanno la possibilità di offrire servizi di gestione individuale (gpm e gpf). “Le nuove disposizioni consentono la gestione di patrimoni di investitori istituzionali, come fondi pensione e fondazioni, realizzata, però, con tecniche analoghe a

quelle utilizzate per l’investimento dei fondi speculativi”, spiega Giovanni Maggi, direttore generale di Aletti Gestielle alternative, la sgr speculativa del gruppo Banco Popolare di Verona e Novara al quinto posto in Italia per massa gestita, con oltre 350 milioni di euro, che recentemente ha adottato gli standard di trasparenza internazionali Gips (Global investment performance standard).

Per le sgr speculative è un bel passo in avanti, in quanto attualmente sono svantaggiate rispetto a quelle tradizionali che possono offrire gestioni patrimoniali con all’interno hedge fund. Ma il “riscatto” è solo parziale, perché l’ambito di operatività resta limitato agli investitori istituzionali, escludendo quindi il retail. Inoltre, fa notare Maggi, non è chiaro il riferimento all’uso di “tecniche analoghe a quelle utilizzate per i fondi speculativi”. La definizione restringe il campo a hedge fund e fondi di fondi hedge o lascia spazio a nuove tipologie di prodotti? Solo una precisazione dell’organo di vigilanza potrà far chiarezza al riguardo.

Non è completamente una novità la possibilità di gestire fondi speculativi di terzi, in quanto già prevista dalla normativa vigente, tuttavia l’intervento della Banca d’Italia serve a dirimere i dubbi sul raggio di azione delle società, con particolare riferimento a istituzioni estere. “Due sono le nuove opportunità”, dice Maggi. “La prima è la gestione di hedge fund off-shore della casa e non. La seconda è legata allo sviluppo di normative analoghe a quella italiana nel resto d’Europa, che aprirebbe la strada alla gestione di fondi speculativi domiciliati in altri Paesi, come Francia e Germania”.

La comunicazione della Banca d’Italia ha, infine, confermato la possibilità per le sgr speculative di prestare attività di consulenza nel comparto delle tecniche di investimento peculiari degli hedge fund. Si tratta di un’attività accessoria a quella principale, che finora è stata svolta solo per fini interni, mentre adesso diventa una fonte di reddito, in quanto potrà essere svolta per terzi a pagamento.

Le sgr speculative si stanno attrezzando per sviluppare le nuove attività e ci vorrà un po’ di tempo. In particolare, gli operatori che intendono gestire patrimoni per delega dovranno integrare il Programma di attività, presentato alla Banca d’Italia in sede di autorizzazione, illustrando il tipo di servizio che intendono svolgere e gli investitori istituzionali a cui vogliono rivolgersi. “In termini di crescita del giro di affari, ritengo che l’impatto maggiore sarà sulle società indipendenti, perché avranno la possibilità di entrare in business da cui finora erano escluse”, dice Maggi. “Nei grandi gruppi, tali attività sono già svolte dalle sgr tradizionali e si assisterà soprattutto a una ripartizione di attività in base alle rispettive competenze”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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