Ma la vera sorpresa è il Giappone, dove il Nikkei è atteso a 11.526, l’11% in più rispetto agli attuali livelli (10.372,51 al 22 dicembre). Tokyo sarà la miglior Borsa
tra i mercati sviluppati per il 21% dei gestori contro il 6% di novembre. L’area in cima alle preferenze è l’Asia, data per favorita dal 42% dei fund manager, seguita dall’Europa (escluso il Regno Unito), che ottiene il 16% dei consensi. Londra e Wall Street sono considerate le peggiori rispettivamente dal 29 e dal 26% degli intervistati.
Shock di mercato
Nessun gestore si attende un anno negativo per le Borse mondiali, tuttavia restano forti le preoccupazioni per gli attacchi terroristici e l’incertezza geopolitica. Ma sono anche altri i timori, tra cui un collasso del dollaro e il rallentamento dello sviluppo cinese. La svalutazione del biglietto verde penalizza le esportazioni europee e giapponesi e rischia di spegnere la ripresa in queste aree, mentre un’inversione di tendenza in Cina avrebbe effetti pesanti sui prezzi delle materie prime e sulla crescita di tutto il continente asiatico.
Tema del mese: la trasparenza
Il focus dell’ultimo sondaggio è stata la trasparenza nel rapporto con i clienti. In generale, le case di investimento sono concordi sul fatto che sia necessario migliorare l’informazione fornita ai risparmiatori. In particolare, circa il 35% sostiene che l’area su cui lavorare maggiormente è quella del rischio, il 29% pone l’accento sulle strategie di investimento e il 18% sulle commissioni. Solo il 7% pensa che l’informazione sulle performance debba essere migliorata.
Per quanto riguarda l’investimento dei manager nei fondi che gestiscono, solo il 13% delle società europee informa i risparmiatori ed è ancora più bassa la percentuale di coloro che intendono farlo in futuro, il 6%.
Il principale canale di comunicazione con gli investitori è il sito Internet per il 35% degli intervistati, seguito dalle lettere mensili (28%) e dal rapporto annuale (20%).
Hanno partecipato al sondaggio questo mese 45 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 62 miliardi di euro e hanno in batteria 90 fondi. L’indagine, svolta dalle sedi locali di Morningstar in Italia, Austria, Benelux, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera, illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi. Per l’Italia hanno partecipato Aletti Gestielle, Banca Fideuram,Bipiemme, Nextra IM, Sanpaolo AM.
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