Numeri in crescita e nuovo codice di vigilanza

Per Assoreti il 2003 si è chiuso con un intermediato in salita dell’11%, mentre la raccolta netta in Oicr ha superato i 12 mld. Aumentano clienti e patrimonio gestito, mentre un’iniziativa in materia di vigilanza ispira un nuovo strumento di autodisciplina.

Maria Grazia Briganti 31/03/2004 | 17:01
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Un codice di vigilanza per i segnalatori. È quello presentato nel corso dell’assemblea annuale di Assoreti, l’associazione che riunisce 71 imprese tra reti di banche, Sim e Sgr che distribuiscono prodotti fuori sede. Come ha spiegato Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, si tratta di una proposta di vigilanza preventiva sull’operato dei cosiddetti “segnalatori”, cioè quelle persone non iscritte all’Albo dei promotori, che fungono dietro compenso, segnalano agli intermediari soggetti potenzialmente interessati a compiere investimenti in prodotti finanziari.

L’analisi statistica condotta da Assoreti su tale fenomeno ha dunque evidenziato una rilevante presenza di segnalatori-produttori assicurativi che ha indotto l’associazione a elaborare in sede di autodisciplina un c

odice composto da otto “indicatori di possibili anomalie” e di interventi specifici per l’operato del segnalatore, vincolante per le società associate.

Per Antonio Spallanzani, che è stato confermato presidente dell’Associazione per il prossimo biennio, “l’attività delle reti di distribuzione ha svolto negli ultimi anni una funzione sociale” legata al risparmio delle famiglie italiane, 4 milioni delle quali, sono oggi clienti delle imprese associate ad Assoreti. Un numero in crescita (erano 2,7 milioni a marzo del 2000), pur con mercati finanziari in crisi, così come soddisfatto si è detto Spallanzani, della crescita delle attività finanziarie dei clienti delle reti, salite di quasi il 17% tra marzo e settembre 2003, mentre il patrimonio delle famiglie è calato di circa l’8%.

La raccolta netta è risultata in calo del 19% rispetto al 2002, a causa del crollo a 1 mld di euro del risparmio amministrato (era circa 12 mld nel 2002), mentre ha visto triplicarsi la componente relativa al risparmio gestito, a quota 12,2 mld di euro nel 2003. La parte del leone l’hanno fatta i fondi comuni di investimento e i prodotti assicurativi, unit linked in particolare il cui patrimonio ha per la prima volta hanno superato in termini percentuali i prodotti vita tradizionali.

Il processo di ristrutturazione /concentrazione operato dalle società aderenti nel 2003 è costata una riduzione di oltre 1.100 promotori, con una forte concentrazione ai vertici del settore e i primi cinque gruppi che impiegano quasi la metà dei promotori. Anche sul fronte degli asset l’industria appare molto concentrata, con oltre l'81% del patrimonio gestito dalle prime 10 società.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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