Gestori, il 2005 parte con il mini-rally

Atteso un rialzo dei mercati azionari, ma le previsioni sono meno ottimistiche di un mese fa. Bene Giappone ed Europa, contrastato il giudizio su Wall Street. L’euro continuerà ad apprezzarsi, sempre che le Banche centrali non decidano di intervenire.

Sara Silano 10/12/2004 | 10:30
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Per il primo semestre 2005 i gestori, intervistati nell’ultimo sondaggio Morningstar, condotto tra il 2 e il 9 dicembre, si attendono un rialzo dei mercati azionari, ma le previsioni sono meno ottimistiche di un mese fa e cresce la percentuale di coloro che credono in una stabilizzazione attorno agli attuali livelli.

La Borsa giapponese si conferma la preferita con il 68% dei consensi, seguita da Piazza Affari con quasi il 64%. E’ minore l

’ottimismo su Wall Street, che salirà per il 56% dei gestori, mentre l’Europa è data per favorita dal 60%. In ogni caso, i fund manager si sono dimostrati più prudenti del mese scorso, quando il 92% prevedeva un rally di Tokyo, l’86% era pronto a scommettere sul listino italiano, l’80% sull’Europa e il 68% sugli Stati Uniti.

Titoli giapponesi a buon mercato

Gli ultimi dati macroeconomici hanno gettato ombre sulla crescita giapponese, ma i gestori sono convinti che la Borsa di Tokyo possa salire ancora o quantomeno stabilizzarsi attorno agli attuali livelli. Nessuno prevede, invece, un calo. Alla base del giudizio positivo ci sono le valutazioni attraenti, anche se in misura minore rispetto a qualche mese fa.

Ancora super euro

Per il 50% dei gestori, l’euro continuerà ad apprezzarsi sul dollaro contro il 37,5% che crede in una stabilizzazione attorno agli attuali livelli e il 12,5% che si attende un rivalutazione del biglietto verde. I fund manager sono convinti che le banche centrali avranno un ruolo fondamentale nel determinare il futuro andamento dei mercati valutari, così come lo avranno la politica americana favorevole a un dollaro debole e i cronici squilibri di partite correnti e bilancio statale. E’ significativo, però, che Anima sgr, società che adotta una strategia di sostanziale e sistematica copertura dal rischio di cambio, abbia deciso recentemente di ridurre la copertura su dollaro e yen, entrambi considerati vicino ai minimi rispetto ai valori storici e all’euro.

Le contraddizioni di Wall Street

La Borsa americana è quella che divide di più i gestori. Poco più della metà esprime un giudizio positivo, mentre il 24% è neutro e il rimanente 20% è negativo. Gli ottimisti pongono l’accento sulle valutazioni e sulle potenzialità del settore tecnologico; i più cauti, invece, sono convinti che i prezzi incorporino già la crescita economica, crescita che potrebbe rallentare se i tassi continueranno a salire e il greggio non tornerà sotto i livelli massimi.

Per i mercati europei, compresa Piazza Affari, il giudizio è più netto, nonostante le preoccupazioni per l’euro forte. In particolare sul listino italiano, che si conferma difensivo e con titoli di qualità, la preferenza va a telefonici, assicurazioni e banche, mentre sono sfavoriti i tecnologici.

Mercato obbligazionario senza sorprese

Le previsioni per il reddito fisso formulate a dicembre non si discostano molto da quelle del mese scorso. I prezzi dei titoli obbligazionari americani sono attesi in discesa dal 76% dei gestori e solo l’8% crede in una risalita dei corsi, in quanto il mercato è sopravvalutato rispetto alle condizioni macro (crescita economica e inflazione). Per quanto riguarda l’Europa, i bond si stabilizzeranno attorno agli attuali livelli per il 56% degli intervistati, contro il 36% che prevede un calo. Gran parte dei fund manager è convinta che la debolezza della fiducia dei consumatori indurrà la Banca centrale europea a non alzare i tassi nei prossimi mesi.

Hanno partecipato al sondaggio 25 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio che contano per circa il 70% degli asset gestiti in Italia.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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