Gestori, Piazza Affari non è più favorita

Scendono gli ottimisti sulla Borsa italiana, mentre i pessimisti balzano al 17%. Migliori le prospettive per Eurolandia, ma il Giappone resta l’area che raccoglie più consensi. Sul mercato obbligazionario, preferite le scadenze brevi e i governativi.

Sara Silano 11/03/2005 | 09:40
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Gestori meno ottimisti su Piazza Affari. Secondo l’ultimo sondaggio, condotto nella prima settimana di marzo da Morningstar tra 27 case di investimento che operano in Italia, il numero di manager che si attende un rialzo nei prossimi sei mesi è sceso al 65,2 dal 73,7% di febbraio. Per contro, sono tornati i pessimisti, pari al 17,4% degli intervistati (nessuno nella precedente rilevazione). Stabili al 74% i consensi per le Borse europee, ma il mercato preferito rimane quello giapponese, che salirà per poco meno del 78% dei gestori. Infine, sono aumentate rispetto al mese scorso le posizioni n

eutrali su Wall Street, passando dal 35 al 42%.

Eurolandia meglio dell’Italia

Dopo il rally di inizio anno, durato fino a metà febbraio, Piazza Affari ha invertito la tendenza, con una correzione più pronunciata rispetto alle altre Borse europee. Secondo i gestori, il mercato italiano crescerà nei prossimi mesi, ma meno del resto del Vecchio continente, in quanto entrerà in una fase di consolidamento. Inoltre, trattandosi di un listino difensivo, non è favorito in fasi di forte ascesa delle azioni.

I manager sono più fiduciosi sulle prospettive di rialzo delle altre Borse di Eurolandia, con appena il 7,4% degli intervistati che si attende un calo nei prossimi sei mesi. E’ convinzione diffusa che i titoli siano sottovalutati e la crescita dei profitti possa continuare, sostenuta dal rafforzamento della congiuntura. Inoltre, non è atteso un intervento restrittivo sui tassi da parte della Banca centrale europea almeno fino alla fine dell’anno, in quanto l’inflazione è sotto controllo.

Wall Street in ombra

Sono scesi sotto il 50% i consensi per la Borsa americana, anche se non sono aumentati i pessimisti, ma coloro che si attendono un’oscillazione attorno agli attuali livelli. I gestori sono convinti che Wall Street non offra spunti particolarmente interessanti, in quanto i titoli sono sopravvalutati e la crescita degli utili societari è stata inferiore rispetto ai mercati internazionali. Inoltre, prosegue la politica restrittiva della Federal Reserve e il ritmo di crescita economica è rallentato. Per contro, la Borsa giapponese è quella che per i gestori offre le migliori prospettive, per via delle attraenti valutazioni azionarie, della solida crescita degli utili e delle attese di miglioramento della congiuntura, dopo la debolezza degli ultimi trimestri.

Bond, prezzi ancora in discesa

A marzo è salita all’81,5% la percentuale di gestori che si attende un calo dei prezzi delle obbligazioni americane nei prossimi sei mesi (erano il 75% a febbraio). Sono aumentati, passando dal 60 al 63%, anche i fund manager che prevedono una discesa dei corsi sul mercato europeo. Quest’ultimo ha seguito la recente evoluzione dei titoli americani, anche se ha registrato un minor incremento dei rendimenti sulle scadenze lunghe. Le prospettive di aumento dei tassi di interesse inducono i gestori a rimanere corti di duration, in un’ottica prudenziale. Inoltre, i bassi spread (differenziali) tra governativi ed emissioni societarie non rendono appetibili le seconde.

Hanno partecipato al sondaggio 27 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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