2004 in attivo per i fondi esteri

Nel quarto trimestre sono stati superati i 4,8 miliardi di euro di raccolta e i 156 mld di patrimonio. Il saldo si conferma negativo per i prodotti flessibili e i bilanciati. Pioneer e Sanpaolo costituiscono il 70% del mercato.

Maria Grazia Briganti 16/03/2005 | 11:23
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Con una raccolta netta trimestrale pari a 4,8 miliardi di euro, i fondi di diritto estero (in prevalenza lussemburghese o irlandese) venduti in Italia hanno chiuso il 2004 con un saldo annuale pari a 17.522,5 milioni di euro.

Nel dettaglio, i fondi e le sicav di gruppi stranieri (EE) hanno riportato nel trimestre un saldo di +1.232,5 milioni di euro, mentre quelli di gruppi italiani (EI) hanno chiuso con un risultato di +3.568,6 milioni di euro. Il patrimonio, attestato a quota 156.798,9 milioni di euro, è aumentato del 4,9% rispetto al trimestre precedente.

Confermati in testa alla classifica i fondi obbligazionari, che al n

etto dei riscatti hanno raccolto 3.903,3 milioni di euro, seguiti dai fondi azionari -in recupero con un saldo di +1.693,7 milioni di euro- e da quelli di liquidità con un flusso netto di +223,6 mil. di euro.

Ancora segno meno invece per i fondi flessibili (-690 milioni di euro) e i bilanciati (-329,9 milioni di euro).

A contendersi il mercato tra i big esteri, con quote superiori al 10%, sono JPMorgan Fleming con 5,1 miliardi di patrimonio, Schroders (4,7 mld), Morgan Stanley (3,8 mld) e Bnp Paribas (3,3 mld).

Tra gli italiani, le società estere di asset management di Pioneer e Sanpaolo costituiscono quasi il 70% del mercato, mentre la raccolta nel trimestre ha premiato il gruppo Intesa, con oltre un miliardo di euro.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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