A maggio, l’intermediato delle reti di promotori è stato pari a 9,76 miliardi di euro, in aumento dell’1,4% rispetto ad aprile. E’, invece, diminuita la raccolta netta, passando da 1,4 a 1 miliardo.
Secondo le statistiche mensili di Assoreti, sono aumentati i volumi dell’operatività in titoli, che hanno superato i 5 miliardi (+10,5%), mentre sono scesi a 4,5 miliardi quelli del risparmio gestito (-7,7%). Il calo è dovuto principalmente alla diminuzione delle sottoscrizioni dirette degli organismi di investimento collettivo (Oicr) esteri e delle gestioni in titoli, mentre gli altri prodotti sono stati in crescita.
Il calo della raccolta netta è imputabile soprattutto al risparmio gestito, che è passato da oltre un miliardo di flussi in aprile a meno di 400 milioni. In crescita, in
vece, l’amministrato, che ha toccato quota 627,2 milioni (446 milioni il mese scorso), un risultato derivato per lo più dal variazione positiva del saldo dei conti correnti.
L’attività su fondi e sicav realizzata dalle reti ha portato a una raccolta netta di 164,8 milioni, pari al 31,4% dei flussi complessivi del sistema degli Oicr istituiti da operatori italiani. Da inizio anno, le reti hanno un saldo positivo per 1,78 miliardi contro 1,72 miliardi del sistema. Rispetto al canale bancario, hanno risentito meno dei riscatti sui prodotti azionari, mentre hanno registrato una raccolta più contenuta su obbligazionari e flessibili.
Tra le società, ai primi posti per raccolta netta si sono piazzati Mediolanum (199 milioni), grazie soprattutto ai prodotti assicurativi e previdenziali, Banca Generali (quasi 95 milioni), che ha registrato i maggiori flussi sulle gestioni patrimoniali in fondi, e Simgenia, società del gruppo Generali, (94,5 milioni), che deve il risultato soprattutto a fondi, sicav e polizze. Tra le reti che hanno chiuso il mese in rosso figurano Banca Fideuram (-40 milioni), Rasbank (-22,8 milioni).
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