Dopo un 2005 all’insegna del Toro, i gestori continuano a preferire le azioni alle obbligazioni, anche se sono convinti che aumenterà la volatilità. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Morningstar, nella prima settimana di dicembre, tra le principali case di investimento che operano in Italia.
Oltre il 72% degli intervistati è convinto che la Borsa di Tokyo proseguirà il rally nei prossimi sei mesi e quasi il 67% prevede un
rialzo di Wall Street. Proprio il mercato americano, sfavorito per tutto il 2005, torna ad attrarre i fund manager, mentre il giudizio sull’Europa diventa più cauto, con il 50% dei gestori che si attende un’oscillazione attorno agli attuali livelli. Lo stesso discorso vale per Piazza Affari, che rimarrà stabile per oltre il 70% dei partecipanti all’indagine.
Il ritorno di Wall Street
Rispetto a novembre, la percentuale di ottimisti sulla Borsa americana è cresciuta di oltre 20 punti percentuali, a fronte di un 11% di pessimisti (erano il 9% nel mese scorso). Il differenziale negativo delle valutazioni dei titoli statunitensi rispetto a quello di altri mercati si è ridotto e Wall Street può beneficiare del buon andamento dell’economia e degli utili aziendali. Inoltre, sono molti i gestori convinti che il ciclo di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve sia vicino alla conclusione.
Più volatilità
Tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, i gestori prevedono un ritorno della volatilità nella prima parte dell’anno. In particolare, sulle Borse del Vecchio continente pesano alcune incognite, tra cui il ritmo con cui la Banca centrale alzerà i tassi di interesse, la forza della ripresa economica e la dinamica dei profitti. Inoltre, il rally degli ultimi due anni ha reso le valutazioni dei titoli meno attraenti. Circa il 37% degli intervistati, comunque, continua ad essere ottimista per il primo semestre 2006, a fronte di un 10,5% che è pessimista.
Il Giappone resta la Borsa preferita, anche se alcuni fund manager non escludono una correzione nel breve dopo la corsa degli ultimi mesi e un aumento della volatilità. Secondo i gestori di Anima Sgr, che da molti mesi sovrappesano Tokyo, questo mercato non ha ancora espresso del tutto le sue potenzialità di crescita. Il listino nipponico può anche contare sulla solida ripresa economica e sul proseguimento del programma di riforme da parte del governo di Junichiro Koizumi.
Gestori divisi sul cambio
Poco più di un terzo dei fund manager è convinto che il rapporto tra l’euro e il dollaro rimarrà attorno agli attuali livelli nel primo semestre 2006. Il 33%, invece, prevede un apprezzamento della moneta unica, percentuale in netta crescita rispetto al mese scorso (erano il 18%). Finora, il biglietto verde ha trovato supporto nel differenziale dei tassi di interesse, ma questo vantaggio è destinato a venire meno in seguito all’avvio delle politiche restrittive da parte della Bce.
Ancora cautela sui bond
Per il 63% dei gestori, i prezzi delle obbligazioni europee, considerati attualmente troppo elevati, scenderanno nei prossimi mesi in seguito all’aumento dei tassi da parte della Bce. Oltre la metà dei fund manager prevede un trend analogo negli Stati Uniti, anche se la fine del ciclo restrittivo da parte della Fed dovrebbe frenare la discesa dei corsi. Secondo Kevin Grice, economista di American Express, nelle prossime settimane i rendimenti delle obbligazioni statunitensi continueranno a salire, ma dalla fine di gennaio 2006 saranno i prezzi che riprenderanno a crescere.
Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 2 e il 12 dicembre, 19 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa il 60% degli asset gestiti in Italia.
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