Sì agli Usa, ma solo a sconto

Wall Street non è a buon prezzo, tuttavia le società sottovalutate esistono e rappresentano delle opportunità interessanti. A sostenerlo è Peter Langerman, presidente di Franklin Mutual Adviser e gestore, insieme a Anne Gudefin, del fondo Franklin Mutual Beacon.

Sara Silano 07/02/2006 | 13:33
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Negli ultimi sondaggi Morningstar, la Borsa americana ha guadagnato consensi tra i gestori, dopo un 2005 sottotono. Quali sono le vostre previsioni?

Siamo ottimisti sulle prospettive per il 2006. In una situazione di alti prezzi del petrolio, una curva dei rendimenti obbligazionari piatta e forte indebitamento dei consumatori americani, pensiamo che il mercato nel suo complesso sia valutato equamente. In questo contesto, tuttavia, continuiamo a ricercare singoli titoli non correttamente prezzati.

Cosa intendete per azioni “non correttamente prezzate”?

Pe

nsiamo che le migliori idee di investimento siano da ricercare nelle società sottovalutate, in particolare le large cap. Il P/E (rapporto prezzo/utili) delle 25 più grandi aziende dell’S&P 500 confrontato con quello dell’intero indice presenta il più ampio sconto da oltre vent’anni. Il nostro obiettivo è semplice: vogliamo acquistare a 50-60 centes ciò che ha un valore reale di un dollaro.

Oltre ai titoli sottovalutati, esistono altre opportunità sul mercato americano?

Siamo convinti che le società al centro di cambiamenti rappresentino interessanti occasioni. Fusioni, scissioni e ristrutturazioni possono creare momentanea incertezza sul reale valore di un titolo. I processi di acquisizione accelereranno in futuro e continueremo ad essere vigili su queste operazioni, anche se l’elevata competizione, i bassi tassi di interesse e il ricorso alla leva finanziaria hanno provocato una contrazione dei ritorni.

Morningstar classifica il fondo Franklin Mutual Beacon non come azionario puro, ma come bilanciato, perché esiste anche una componente obbligazionaria. Qual è la funzione dei titoli rappresentativi del capitale di debito?

Il nostro è essenzialmente un fondo azionario, ma siamo convinti che il mercato dei corporate bond, in particolare degli high yield, possa rappresentare un terreno fertile se la qualità del credito, come prevediamo, peggiorerà. In particolare, pensiamo che la precaria situazione finanziaria di alcune case automobilistiche sia il sintomo di crescenti difficoltà nel settore.

Titoli sottovalutati, arbitraggi, high yield sono le aree in cui ricercate le opportunità di investimento. Cosa accade quando sul mercato scarseggiano le occasioni interessanti?

Se non vediamo idee di investimento che soddisfino i nostri requisiti di selezione dei titoli, preferiamo rimanere liquidi e ripieghiamo sul mercato degli strumenti monetari. La preservazione del capitale è uno dei capisaldi della nostra strategia.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Franklin Mutual US Value A acc USD119,69 USD0,96Rating
Franklin Mutual US Value N acc EUR53,16 EUR1,43Rating
Franklin Mutual US Value N acc USD55,46 USD0,95Rating

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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