Azioni ancora in sovrappeso

La Borsa giapponese si conferma la preferita tra le principali piazze mondiali, anche se le valutazioni sono meno attraenti rispetto al passato. Bene Wall Street, più cautela sull’Europa. I gestori restano negativi sul reddito fisso.

Sara Silano 08/02/2006 | 15:36
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Sono ancora le azioni a fare la parte del leone nei portafogli bilanciati dei gestori. Secondo l’ultimo sondaggio, condotto da Morningstar tra l’1 e il 7 febbraio, l’esposizione sulla Borsa è mediamente pari o superiore al 55%, mentre quella al mercato obbligazionario è inferiore o uguale al 40%. Le 21 case di investimento interpellate, italiane ed estere, sono nel complesso ottimiste sull’andamento delle principali piazze finanziarie nei prossimi sei mesi, anche se esistono differenze da area ad area.

Giappone più caro

La percentuale di gestori ottimisti sulla Borsa di Tokyo è rimasta invariata rispetto al mese scorso, sop

ra l’80%, a fronte di un numero esiguo di pessimisti (5%). Tuttavia, le valutazioni dei titoli sono meno attraenti dopo il forte rally dell’anno scorso, che ha determinato un rialzo del 40% dell’indice Nikkei. I fondamentali economici e aziendali sono, comunque, in miglioramento, lo scandalo della società Internet Livedoor è stato riassorbito e un eventuale aumento dei tassi da parte della Banca centrale, dicono i fund manager, potrebbe portare maggior volatilità, ma non penalizzare il listino.

Wall Street più attraente

Dopo un inizio d’anno sottotono, i gestori sono convinti che Wall Street si riscatterà nei prossimi mesi. Circa il 70% prevede un rialzo a fronte di un 5% di pessimisti. Secondo alcuni, le valutazioni dei titoli sono diventate più competitive rispetto a quelle di altre Borse, l’economia continua a crescere e i più alti tassi di interesse sono già stati inglobati dal mercato. Secondo altri, tra cui Anima Sgr, i valori sono su un livello relativamente equilibrato, senza situazioni a forte sconto.

Più cautela sull’Europa

Per il 65% dei gestori, le Borse europee saliranno nei prossimi sei mesi, a fronte di un 10% di pessimisti, grazie alla crescita dei profitti aziendali. Le valutazioni dei titoli, tuttavia, sono meno attraenti e i probabili rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca centrale potrebbero penalizzare i listini. In particolare, sono considerati cari i settori energetici e delle materie prime, mentre restano a buon prezzo le telecom.

Euro favorito sul dollaro

Analogamente al mese scorso, più di un gestore su due è convinto che la moneta unica si apprezzerà rispetto al biglietto verde, mentre è inferiore al 10% il numero di chi si attende un trend opposto. Secondo Morgan Stanley, il rapporto di cambio si attesterà intorno a 1,24 entro fine anno. L’euro è sostenuto dalla fine del ciclo monetario restrittivo della Federal Reserve e dal probabile aumento dei tassi da parte della Bce. Per contro, sul dollaro pesano i deficit americani, pubblico e di partite correnti, e l’elevato livello di indebitamento delle famiglie.

Gestori freddi sui bond

Per la maggior parte dei fund manager, i prezzi delle obbligazioni scenderanno nei prossimi mesi sia in Europa sia negli Stati Uniti. Il differenziale tra il Treasury americano e il Bund tedesco (preso come riferimento per il mercato europeo) è ampio, nonostante il momentaneo incremento dei rendimenti sulle scadenze lunghe, avvenuto a gennaio nel Vecchio continente. Questo fattore alimenta il pessimismo su Eurolandia. D’altro canto, per avere una stabilizzazione dei rendimenti oltreoceano bisognerà aspettare la fine del ciclo monetario restrittivo.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e il 7 febbraio, 21 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa il 70% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aletti Gestielle, American Express, Anima, Banca Fideuram, Banca Profilo, Bipiemme Gestioni, CAAM, Dekabank, Dws Investments Italy, Euromobiliare Am, Gestnord Fondi, Investitori, Julius Baer, Mediolanum Gestione Fondi, Morgan Stanley Im, Monte Paschi Am, Nextam Partners, Pioneer Im, Ras Am, Sanpaolo Imi Am e WestAM.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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