Piazza Affari torna la preferita

La maggior parte dei gestori prevede un aumento dei corsi azionari sul listino italiano. Più cautela sulle altre Borse europee e sugli Stati Uniti. E’ ancora positivo il giudizio sul Giappone, ma i fund manager non escludono una fase di assestamento.

Sara Silano 09/03/2006 | 14:51
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Piazza Affari si apprezzerà nei prossimi sei mesi. E’ la previsione della maggior parte dei gestori interpellati da Morningstar nel sondaggio condotto tra l’1 e il 7 marzo, che ha coinvolto 22 delle principali case di investimento italiane ed estere che operano sul territorio. I fund manager sono, invece, divisi sulle prospettive delle Borse europee e americana e più tiepidi sul Giappone.

Il listino italiano si fa strada in Europa

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Per il 68,8% dei gestori, l’indice S&P/Mib crescerà nel semestre, contro il 55% che stima un trend analogo per le Borse di Eurolandia. Rispetto ai mesi scorsi, in cui erano favoriti gli altri listini del Vecchio continente, nell’ultimo sondaggio il sentiment è cambiato. Energetici e bancari sono i settori preferiti, mentre è contrastato il giudizio sulle telecom e i servizi di pubblica utilità (utilities). A supportare Piazza Affari sono le buone aspettative sugli utili dell’ultimo trimestre 2005, i processi di consolidamento nel settore finanziario e le valutazioni.

Sui mercati azionari europei è significativo il numero di gestori che prevede una stabilizzazione intorno agli attuali livelli (35%), mentre circa il 10% stima un ribasso. Secondo alcuni manager, le valutazioni dei titoli del Vecchio continente sono eque e non esistono situazioni di forte sconto ad eccezione di alcuni settori, quali tecnologia, telefonici e farmaceutici, che sono stati penalizzati nella prima parte dell’anno. Secondo altri, la ripresa economica e la dinamica degli utili supporteranno le quotazioni, anche se nel breve potrebbe esserci un consolidamento dei prezzi.

Fed verso la fine del ciclo rialzista

I gestori prevedono la conclusione della fase di politica monetaria restrittiva da parte della Banca centrale americana, che potrebbe favorire Wall Street, dopo un inizio d’anno a ritmo lento. Per il 55% il listino americano si apprezzerà nei prossimi sei mesi a fronte di un 35% che prevede stabilità attorno agli attuali livelli e di un 10% di pessimisti. Negli Stati Uniti, i rendimenti nei primi due mesi dell’anno sono stati moderatamente positivi, ma esistono forti divergenze tra i diversi settori, con i tecnologici e telefonici che appaiono sottovalutati.

Più cautela sul Giappone

Per il 61,9% dei fund manager la Borsa di Tokyo si apprezzerà nei prossimi mesi (erano l’80% il mese scorso), mentre il 33% prevede un assestamento intorno agli attuali livelli. Nonostante a febbraio siano prevalse le prese di beneficio, i gestori continuano ad essere moderatamente ottimisti nel medio termine, convinti che l’economia continuerà a crescere. Al contrario, nel breve non escludono una fase di consolidamento legata alla fine della politica accomodante da parte della Banca centrale del Giappone, che potrebbe determinare un apprezzamento dello yen e penalizzare gli utili aziendali.

Euro ancora favorito

L’euro continua ad essere favorito rispetto al dollaro per più di un gestore su due. La previsione è supportata, oltre che dai deficit gemelli (pubblico e di partite correnti) americani che indeboliscono il biglietto verde, anche dalla fine del ciclo restrittivo da parte della Fed a fronte di un proseguimento dei rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea. Questo, infatti, determinerà una riduzione del differenziale (spread) dei rendimenti tra le due aree, con riflessi anche sul mercato obbligazionario. Per il 57% dei gestori i prezzi dei bond dell’area euro scenderanno nei prossimi sei mesi, mentre nessuno stima un apprezzamento. Per contro, negli Stati Uniti prevalgono coloro che prevedono una stabilizzazione e un 10% crede in un aumento dei prezzi.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e il 7 marzo, 22 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa il 75% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aletti Gestielle, Alpi Fondi, American Express, Anima, Antonveneta Abn Amro, Axa IM, Azimut, Banca Fideuram, Banca Profilo, Dekabank, Dws Investments Italy, Euromobiliare Am, Gestnord Fondi, Hsbc, Investitori, Julius Baer, Mediolanum Gestione Fondi, Morgan Stanley Im, Monte Paschi Am, Nextam Partners, Pioneer Im, Sanpaolo Imi Am.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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