Reti, la raccolta cresce dell’80% nel 2005

Il saldo netto è stato di 14 miliardi, di cui 11,6 derivanti dal collocamento di prodotti e servizi di risparmio gestito. Sempre più diffuso il multimarca. Tornano a crescere i clienti dopo un biennio di sostanziale stabilità. Diminuisce il numero dei promotori.

Sara Silano 30/03/2006 | 12:55
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E’ cresciuta dell’80% la raccolta netta delle reti di promotori finanziari nel 2005, toccando i 14 miliardi di euro. Nel dettaglio 11,6 miliardi sono derivati dal collocamento di prodotti e servizi di risparmio gestito (+67,8% rispetto al 2004) e 2,7 miliardi dal risparmio amministrato (+164%). Il patrimonio complessivo, che ha registrato un incremento del 13,7%, ha raggiunto i 205,9 miliardi.

I dati, presentati alla conferenza annuale di Assoreti, che riunisce 57 aziende del settore, rivelano che per il secondo anno consecutivo la raccolta netta di fondi comuni dell’intera industria del risparmio gestito è stata generata dai network dei promotori (+9,3 miliardi), mentre è stata negativa per gli altri canali distributivi (-867 milioni). In particolare, nell’ultimo anno, si è regis

trato un forte incremento dei flussi diretti ai fondi azionari, passati da 301,3 milioni a 1,1 miliardi, ai bilanciati (da 659,8 milioni a 1,2 miliardi) e ai flessibili (da 618,1 a 1,1 miliardi). Complessivamente, il 51,6% del patrimonio degli Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) collocati dalle reti è costituito da prodotti specializzati sulle Borse o da bilanciati, contro il 32,1% del sistema.

Negli ultimi cinque anni, le reti sono diventate sempre più multimarca, con un aumento dell’intermediato di questi prodotti dal 17,9 al 52% per i fondi italiani e dal 23 all’86,4% per gli esteri. Nell’ultimo anno, l’incidenza sul patrimonio dei prodotti di terzi si è attestata al 16,8% per gli Oicr italiani, al 23,7% per quelli esteri, al 5,2% per le Gestioni patrimoniali in fondi, all’8,4% per le Gestioni patrimoniali mobiliari, all’11,9% per le polizze vita e all’8,5% per le unit linked.

Nel comparto vita e previdenziale, è cresciuta l’incidenza sul patrimonio delle unit linked (50,6%), mentre è sceso quello delle polizze tradizionali (30,4%) e delle index linked (15,8%). In aumento anche il peso dei Pip (Piani pensionistici individuali), che in un anno è passato dall’1,8 al 2,5%, e, in misura molto inferiore, dei fondi pensione (da 0,5 a 0,6%).

Dopo un biennio di sostanziale stabilità, nel 2005 è tornato a crescere il numero di clienti, superando quota 4,2 milioni (3,9 milioni nel 2004), mentre il numero di promotori è sceso da 32.614 a 31.273. E’ aumentato anche il patrimonio medio per cliente, da 45,7 a 48,9 mila, e quello per promotore, da 5,8 a 7 milioni.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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