Le vendite hanno colpito in particolare modo i bancari, penalizzati dal possibile blocco delle aggregazioni, dovuto al possibile stallo politico. Il calo ha interessato anche Fiat (-1,62%) penalizzata dalle prese di profitto, dopo i guadagni delle ultime settimane, in un settore europeo dell’auto debole, mentre ha chiuso l’ottava in controtendenza Mediaset, in rialzo dello 0,71%, sull’affievolirsi dei timori di una nuova legge sul co
nflitto di interessi e della revisione della legge Gasparri, dati i pochi voti di scarto tra le due coalizioni.
Oltreoceano, si teme che la nuova impennata del prezzo del petrolio, legata alle tensioni per il programma nucleare iraniano e al calo delle scorte settimanali di benzina, possa spingere la Federal Reserve (Fed) ad alzare nuovamente il costo del denaro. La paura della stretta monetaria ha innescato una pioggia di vendite sul mercato obbligazionario, spingendo i Treasury bond decennali sopra la soglia del 5% per la prima volta dal 2002.
Il rialzo dei tassi potrebbe giungere anche in vista dei dati macro statunitensi incoraggianti. Il deficit commerciale americano si è ridotto al 4,1% in febbraio a 65,7 miliardi di dollari, mentre, secondo i dati preliminari, è in lieve aumento, e in linea con le stime, l'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall'università del Michigan. In crescita è anche il dato sulle vendite al dettaglio a marzo, migliore delle attese.
A Wall Street l’S&P 500 ha registrato una flessione dello 0,5%, mentre il Dow Jones è in frazionale rialzo dello 0,16%. Segno meno per il Nasdaq, appesantito dal titolo Google che, nonostante si sia visto alzare le stime sui ricavi del primo trimestre dalla divisione brokeraggio di Piper Jaffray, ha subito un downgrade da parte di JMp Securities. I realizzi sono stati contenuti dal rialzo di Intel, che sembra essere intenzionata a tagliare i prezzi dei chip per ampliare la propria fetta di mercato.
L’indice americano delle blue-chips è riuscito chiudere in territorio positivo per via del rialzo di Boeing, che ha beneficiato di un grosso ordine dalla Cina, e di General Motors. Alcoa, il colosso dell’alluminio, ha aperto la stagione delle trimestrali con utili record, accendendo l'ottimismo degli investitori sulle prospettive di robusti profitti societari nel primo trimestre 2006. Dati di bilancio migliori delle previsioni anche per Circuit City Stores Inc., secondo distributore di prodotti elettronici statunitensi.
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