Segno più anche per il Nasdaq, salito dell’1,28%, dopo che Google ha annunciato una crescita nei ricavi superiore alle aspettative. Ha spinto al rialzo il listino tecnologico americano anche Texas Instruments che ha realizzato un utile trimestrale record, grazie alla forte domanda dei semiconduttori usati nei cellulari. Non hanno disatteso le previsioni anche Ibm e Yahoo, mentre Ericsson, eBay e Motorola hanno fornito da
ti più deboli di quelli stimati.
La prospettiva di una conclusione del ciclo di aumento dei tassi americani ha spinto al rialzo i titoli delle società esportatrici giapponesi, come Sony, mentre le buone trimestrali dei colossi high tech americani hanno generato un’ondata di acquisti sui titoli tecnologici nipponici. La Borsa di Tokyo, che ha segnato un progresso dell’1,2%, ha cominciato la settimina scendendo, per la prima volta da un mese, sotto la barriera dei 17mila punti, per poi invertire la rotta e chiudere a quota 17.404 punti.
Indici positivi anche nel Vecchio continente dove Francoforte e Parigi hanno messo a segno una performance del 3%, mentre la Borsa di Londra ha registrato un progresso dell’1,7%. Sono state le alte quotazioni delle materie prime, spinte dalle tensioni in Iran e dalla debolezza del dollaro, al minimo da sette mesi contro l’euro, a sostenere le Borse europee, anche se ieri non sono mancate le prese di profitto. Il greggio ha superato i 74 dollari al barile a Londra, mentre l’oro ha raggiunto il livello massimo da 25 anni.
A beneficiare dell’impennata del petrolio ci sono società come Erg, Saipem e Tenaris che hanno trainato il listino milanese. A Piazza Affari il Mibtel e l’S&P hanno concluso l’ottava sopra i due punti percentuali. Positiva anche Fiat, dopo che la casa di Torino ha confermato che il target operativo 2006 della divisione auto potrebbe essere rivisto al rialzo.
In controtendenza il titolo Rcs dopo la notizia dell'arresto di Stefano Ricucci, accusato di aggiotaggio e inquinamento delle prove. Ora i timori sono legati al destino della quota del 14,1% che l'imprenditore ha dato in garanzia a Banca popolare italiana.
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