Gestori, la flessione non fa paura

La correzione che sta penalizzando i listini internazionali ha risvegliato le voci pessimistiche. Le scelte per i prossimi dodici mesi sono orientate alla prudenza, con più titoli value ed emissioni governative in portafoglio, ma il sentiment degli asset manager intervistati da Morningstar non è peggiorato oltre misura.

Maria Grazia Briganti 06/06/2006 | 15:11
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Qualche pessimista è rispuntato, ma era prevedibile: dopo la retromarcia innestata dai mercati azionari internazionali, dalla metà di maggio ad oggi, è del 6% la percentuale degli asset manager intervistati da Morningstar a livello europeo, che prevede un’ulteriore flessione dei mercati da qui a un anno.

Erano più di sei mesi che non emergevano previsioni negative sulle Borse. Tuttavia, a parte questo dato, tra i 36 maggiori gestori del Vecchio Continente, che gestiscono 44 miliardi di euro, non si assiste a un netto peggioramento del sentiment. Oltre la metà ritiene che nei prossimi 12 mesi i mercati guadagneranno dal 5 al 10%, e un altro 17% prevede che il rimbalzo supererà il 10%.

Europa e Giappone sono considerate le aree geografiche su cui continuare a investire anche nel prossimo anno, mentre sugli Stati Uniti i gestori sono divisi: lo scenario macroeconomico resta di difficile lettura, penalizzato da ulteriori fattori di rischio quali il prezzo del petrolio, la stabilità del dollaro e la situazione geopolitica internazionale.

Anche il quadro settoriale è poco chiaro: le aspettative dei gestori sugli andamenti dei settori non convergono. Data l’incertezza generata dalla crescente volatilità presente sul mercato, nessun comparto emerge come performante per i prossimi 12 mesi.

Pochi dubbi, invece, sulla tipologia dei titoli: proseguendo un trend che dura da diversi mesi, il 75% dei gestori si aspetta che le società di grandi dimensioni sovraperformeranno le small cap nei prossimi 12 mesi. Solo il 47% propende per le società growth, una percentuale che continua a diminuire dal picco dell’80% raggiunto a febbraio, quando le prospettive economiche erano più rosee e andavano a favore delle società con i maggiori potenziali di crescita.

Poco rischio, anche nel reddito fisso

Più cautela anche nell’investimento obbligazionario. Negli ultimi mesi i gestori hanno drasticamente ridotto le attese positive nei confronti di high yield e mercati emergenti. Per oltre il 60% degli asset manager, nei prossimi 12 mesi è preferibile posizionarsi su emissioni governative di Paesi sviluppati, mentre i corporate potranno essere acquistati sono se Investment Grade.

Anche a livello di posizionamento sulla curva dei rendimenti, le scadenze brevi offriranno ancora maggiori possibilità di difesa, sebbene qualcuno inizi a posizionarsi sul segmento più lungo della curva, in vista della fine delle mosse restrittive della Federal Reserve.

Tema del mese, l’analisi fondamentale

A che livello le case di investimento europee organizzano la ricerca e l’analisi delle società da inserire nei loro portafogli? Il quadro emerso dalle risposte degli asset manager è piuttosto eterogeneo: si va dalla presenza di team interni di ricerca con oltre 50 analisti, all’acquisto più o meno frequente di analisi esterne per almeno il 20% degli intervistati.

Pochi riferiscono di assumere alla conclusione della carriera universitaria e di formare direttamente gli analisti preferendo, al contrario, persone con diversi anni di esperienza nel settore. Il turnover è basso, inferiore al 10% annuo.

I due terzi degli intervistati organizza il proprio team di analisi per settori economici e solo il 21% è strutturato per mercati o strategie di investimento. Unica eccezione sono i Paesi emergenti, dove le performance sono dettate più dai trend geografici tipici di una regione, che dai movimenti che avvengono su base settoriale.

Il sondaggio è stato condotto tra il 22 e il 29 maggio 2006. Hanno partecipato questo mese 36 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 44 miliardi di euro e hanno in batteria 98 fondi. Per l’Italia hanno partecipato Aletti Gestielle, Banca Fideuram, Bipiemme gestioni, CAAM sgr, Monte Paschi am, Pioneer Im, Sanpaolo Imi Am.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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