Nel Vecchio continente, Francoforte ha messo a segno un rialzo dello 0,4%, mentre il Cac40 francese ha registrato un progresso dello 0,5%. Segno più anche per Piazza Affari, dove il Mibtel e l’S&P/Mib hanno guadagnato lo 0,4%. Unica eccezione è stato l’indice inglese Ftse100 che ha lasciato sul terreno l’1,46%, a causa della stretta monetaria, inattesa dal mercato, varata dalla Banca di Inghilterra che ha portato i tassi dal 4,5% al 4,75%.
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Tra i dati macroeconomici che hanno motivato la decisione dell’istituto centrale del Vecchio continente, vi è l’aumento delle vendite al dettaglio in Germania e dell’indice di fiducia rilasciato dalla Commissione europea. A sostenere gli acquisti suoi mercati sono stati i soddisfacenti risultati di bilancio riportati da alcune importanti società, come British Airways, Swiss Re e Royal Bank Of Scotland.
Bnp Paribas ha pubblicato utili netti al di sopra delle previsioni, cosi come Novo Nordisk, Bmw e Lafarge, il più grande gruppo quotato attivo nel cemento. In controcorrente Credit Suisse che ha pubblicato profitti deludenti rispetto alle attese, nonostante siano raddoppiati. A Wall Street il Dow Jones e il Nasdaq si avviano a concludere l’ottava in leggero rialzo. Sono miste le notizie societarie.
Procter & Gamble ha pubblicato risultati trimestrali più elevato delle stime, mentre Time Warner, dopo aver superato le previsioni sui risultati trimestrali, ha comunicato che Neuf Cegetel si è aggiudicata l'esclusiva per trattare l'acquisto della divisione europea accessi Internet AOL, controllata di Time Warner.
Hanno sostenuto Wall Street anche le quotazioni delle compagnie petrolifere che hanno beneficiato del balzo del greggio, sulla scia del calo superiore alle previsioni delle scorte americane e dei conflitti tra Israele e Libano. Denaro anche sulle utilities, sostenute da una tempesta che si è abbattuta sui Caraibi, facendo crescere i timori riguardanti un'erosione delle scorte di gas naturale, i cui prezzi sono schizzati verso l'alto.
Non mancano annunci poco confortanti come le vendite inferiori alle attese registrate a luglio dalla catena di caffè Starbucks, dal marchio di abbigliamento Gap e da quella di discount Target, che aumentano il clima di preoccupazione per le spese dei consumatori. Trimestrali deludenti anche per Avon Products e Tyson.
Infatti l'indice Ism, che monitora l'andamento del comparto servizi di luglio, è calato più del previsto, riflettendo la frenata della spesa dei consumatori e segnando un punto a favore della possibile pausa nel ciclo restrittivo americano.
Al contrario, la crescita dello 0,2% dell'indice core (al netto della componente energetica e alimentare) dei prezzi al consumo alimenta le attese su ulteriori rialzi dei saggi di riferimento nella riunione del Federal Open Market Committee (Fomc) previsto per martedì prossimo (8 agosto).
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