Dati macro e notizie societarie hanno spinto a ribasso le Borse internazionali. Nel Vecchio continente Parigi ha lasciato sul terreno il 2%, mentre Londra e Francoforte hanno chiuso l’ottava in calo di più di un punto percentuale.
A Wall Street, nella settimana corta per il Labor Day, il Nasdaq ha registrato una flessione dell’1,5% (a metà seduta di venerdi 8 settembre), zavorrato dall'annuncio di Intel su tagli del personale. Ha contribuito al calo anche Hewlett-Packard, penalizzata delle indagini dell'ufficio del procuratore generale della California sul consiglio di amministrazione nel 2005. Apple, favorita dal rialzo del target price deciso da Ubs, ha limitato le perdite del listino tecnologico americano.
Sotto pressione anche il Dow Jones, in calo dello 0,8%, a causa dei persistenti timori su inflazione e tassi di interesse, e dei segnali di indebolimento del mercato immobiliare. Gli investitori temono che la Federal Reserve possa riprendere le strette monetarie per combattere l'inflazione dopo gli ultimi dati del dipartimento del lavoro.
Il Beige Book, il tradizionale rapporto dell’istituto centrale sulle condizioni economiche nei vari distretti, ha, però, evidenziato il rallentamento congiunturale. Oltre i dati macro, ha confermato la frenata del real estate anche l’allarme utile da parte di due dei maggiori gruppi edili statunitensi, KB Home e Beazer Homes.
Tra le notizie societarie, Procter & Gamble ha annunciato un profit-warning sugli utili del primo trimestre, mentre Ford ha beneficiato della nomina di Alan Mulally a presidente e amministratore delegato e del giudizio di Citigroup che ha promosso il titolo della casa auto.
Il prezzo del greggio è sceso ai minimi degli ultimi cinque mesi sulla notizia che Bp potrebbe riavviare i giacimenti in Alaska in anticipo rispetto alle previsioni. Inoltre Chevron ha annunciato il successo di una trivellazione di petrolio nelle acque profonde del Golfo del Messico.
Sulle Borse europee pesano le preoccupazioni per un rallentamento dell'economia che potrebbe essere più brusco delle attese e che potrebbe compromettere gli utili societari del prossimo anno.
Sono poco confortanti le notizie sul fronte corporate. Nokia ha perso terreno, sulla scia delle speculazioni relative alle sue previsioni di utili. Il colosso dell'energia francese Edf è arretrato dopo che Credit Suisse ha tagliato la raccomandazione sul titolo a neutral. Segno meno per Telefonica, dopo la decisione dell'ente che regola il mercato spagnolo di tagliare i costi per l'interconnesione nella telefonia mobile. La francese Geophysique, azienda attiva nell'esplorazione di giacimenti di petrolio e nel gas, è calata dopo la smentita di una possibile fusione con la statunitense Veritas.
E’ in controtendenza la banca francese Crédit Agricole, favorita dall’annuncio degli utili sopra le attese, e la società assicurativa svizzera Baloise che ha visto raddoppiare i ricavi nel primo semestre. Nel comparto auto, Volvo ha beneficiato dell’annuncio da parte del fondo Cevian di essere entrato nel capitale con il 5% delle azioni con diritto di voto.
A Piazza Affari, dove il Mibtel ha perso lo 0,7% e l’S&P/Mib lo 0,9%, gli occhi degli investitori rimangono puntati sul settore bancario, dopo l’annuncio di settimana scorsa della maxi fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo Imi. Sotto i riflettori le Generali che, dopo aver annunciato utili record per il primo semestre del 2006, si sono candidate per diventare il partner assicurativo del nuovo colosso. Inoltre Banca Lombarda è avanzata sulle voci che l'istituto possa essere nel mirino di un acquirente straniero.
Al centro dell’attenzione è stato anche il comparto delle tlc, dopo l’incontro tra Rupert Murdhoc, patron di NewsCorp, e Marco Tronchetti Provera per il prigetto di convergenza tra fisso e tv e per la trasformazione di Telecom Italia da gruppo tlc a media company a tutti gli effetti. Intanto le voci su Tim che potrebbe essere scorporata dal gruppo Telecom hanno attirato l’interesse di diversi fondi di private equity.
In Asia ha chiuso l’ottava con il segno meno anche il Nikkei, spinto al ribasso dalle vendite su Softbank, attiva in servizi Internet e tlc, e su Yahoo Japan, dopo i report negativi da parte di Credit Suisse. Inoltre Sony ha annunciato il rinvio del lancio europeo della Play Station 3, appesantendo i titoli degli altri produttori di giochi. La Bank of Japan ha intanto deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, ora allo 0,25%, per il secondo mese consecutivo, come largamente atteso dal mercato.
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