Gli asset risultano quasi equamente suddivisi tra fondi retail (rivolti a tutti gli investitori) e riservati, ma i secondi sono più numerosi, 34 contro 25. E’ analoga la raccolta per le due tipologie: 475 milioni sono confluiti nei prodotti riservati e 435 milioni in quelli sottoscrivibili dal largo pubblico.
iv>Il totale delle attività si è attestato a 20,5 miliardi, in crescita del 12,2% rispetto al periodo precedente, grazie in particolare al maggior ricorso alla leva finanziaria, il cui grado di utilizzo ha superato il 60%. L’investimento principale è rappresentato dagli immobili (84%), mentre si è ridotta dal 12,2 al 10,9% la presenza di titoli e liquidità, in conseguenza alla istituzione di fondi ad apporto.
La destinazione d’uso prevalente, sebbene in flessione, è quella degli uffici (57%), segue la categoria “Altro”, composta prevalentemente da caserme e centraline telefoniche (15%), e quella commerciale (14,4%). In termini di aree geografiche, gli investimenti nel nord-ovest e nel centro rappresentano il 74% del totale, mentre nel nord-est, nel sud e nelle isole sono rispettivamente dell’11 e 12%. Resta ancora bassa la percentuale allocata all’estero (2,6%).
Nei primi sei mesi dell’anno sono entrati sul mercato due nuovi operatori e sono stati lanciati nove prodotti, che portano così il numero totale di fondi immobiliari a 59.
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