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Dopo il record toccato dall’indice Dow Jones in questi giorni scorsi, scendono sotto il 60% i gestori che stimano un proseguimento del rally nei prossimi sei mesi. Il dato emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Morningstar, nella prima settimana di ottobre, tra le principali case di investimento che operano in Italia. Aumentano, invece, gli ottimisti sulla Borsa italiana e superano quelli che prevedono ancora rialzi nel resto d’Europa.
Wall Street verso fine corsa
A ottobre, gli ottimisti sulla Borsa americana sono scesi al 56,5% rispetto al 63,6% del mese precedente. E’ la percentuale più bassa dal maggio scorso e si spiega con un incremento sia di coloro che prevedono una stabilizzazione attorno agli attuali livelli (30,4%), sia dei pessimisti, che sono tornati sopra il 10%. I fund manager si attendono un periodo di volatilità dei listini, fino a quando non sarà chiara l’entità del rallentamento economico. E’ positivo, invece, il giudizio sulle valutazioni, considerate più attraenti di quelle del Vecchio continente.
Piazza Affari meglio dell’Europa
La percentuale di ottimisti sul listino milanese è balzata in avanti nell’ultimo mese, passando dal 63 al 66,7%, a fronte di un dimezzamento dei pessimisti. Le ragioni principali sono il carattere difensivo del mercato italiano, che lo rende attraente in periodi di incertezza, e i processi di integrazione e ristrutturazione societaria in atto in alcuni settori. Restano le preoccupazioni per le future politiche fiscali.
Il sentiment sull’Europa è cambiato rispetto agli ultimi mesi. I gestori che stimano un rialzo delle Borse sono scesi di circa tre punti percentuali a fronte di un aumento dei pessimisti dal 9 al 13%. Preoccupa i fund manager la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi di interesse e il rallentamento dell’economia. Inoltre, le valutazioni sono meno interessanti rispetto al passato.
Giappone ancora in altalena
Il giudizio sulla Borsa di Tokyo continua a variare in modo significativo di mese in mese. A ottobre, la percentuale di gestori che stimano un aumento delle quotazioni è diminuita di quasi otto punti, mentre è raddoppiata quella dei pessimisti. Tuttavia, il listino nipponico rimane il preferito, perché i fund manager sono convinti che la ripresa economica sia strutturale e porterà benefici per diversi anni, soprattutto in termini di aumento dei consumi interni e degli utili societari. Inoltre, le valutazioni sono considerate attraenti.
Prezzi in discesa per i bond europei
Il 56,6% dei gestori stima una discesa dei prezzi delle obbligazioni europee nei prossimi sei mesi, in linea con le previsioni dello scorso mese. Le attese sono per un ulteriore rialzo dei tassi di interesse in dicembre, cui dovrebbe seguire una pausa. Inoltre, la curva dei rendimenti sempre più piatta fa preferire le scadenze brevi, perché sono meno sensibili alle variazioni di politica monetaria. I manager sono divisi sulle prospettive del reddito fisso americano: il 43% prevede un calo dei prezzi, mentre il 30% si attende una stabilizzazione dei prezzi attorno agli attuali livelli. Secondo alcuni, i tassi decennali scenderanno entro la fine del 2006; secondo altri saliranno in quanto la Federal Reserve appare più preoccupata dell’inflazione che del rallentamento dell’economia.
Euro a fine corsa
A ottobre è scesa sotto il 30% la percentuale di gestori che prevede un apprezzamento dell’euro contro il dollaro, mentre quasi il 60% dei manager si attende una stabilizzazione attorno agli attuali livelli. Il rapporto tra le due valute dipenderà dalle future mosse di politica monetaria delle banche centrali americana ed europea.
Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 2 e il 9 ottobre, 23 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aberdeen Am, Aletti Gestielle, Alpi Fondi, American Express, Anima Sgr, Banca Fideuram, Banca Profilo, Bipiemme Gestioni, Bnl Gestioni, Caam Sgr, Compagnie Monégasque de Banque, Credit Suisse, Dws Investments Italy, Henderson Global Investors, Hsbc, Investitori Sgr, Julius Baer, Mediolanum Gestione Fondi, Mps Am, Nextam Partners, Pioneer Im, Sanpaolo Imi am, WestLB Mellon Am.
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