Proprio questo mese, la nuova metodologia, che incorpora l’utilizzo della funzione di utilità per un investitore avverso al rischio, compie i cinque anni: il sistema di valutazione precedente si basava solo sul MRAR, ovvero la correzione dei rendimenti per il rischio e i costi.
Con l’acquisizione della divisione di S&
P dedicata ai fondi di investimento formalizzata lo scorso giugno, inoltre, le stelle attribuite da Morningstar sono diventate il sistema di valutazione di un fondo più diffuso e utilizzato a livello mondiale.
Nel dettaglio dei calcoli, i fondi a cinque stelle di diritto italiano ed estero sono scesi a settembre a quota 440, rispetto ai 462 di agosto, su un totale di oltre 7.000 classi di fondi con Rating venduti in Italia.
Essi costituiscono il 6,1% dell’offerta, contro il 10% della media europea. I fondi a una stella, anch’essi in flessione a 773 (erano 766) costituiscono invece il 10,8% dell’offerta italiana, mentre la media europea è pari al 10%.
In crescita anche i fondi a quattro stelle - italiani ed esteri – che questo mese hanno raggiunto quota 1.430, vale a dire il 20% del totale dell’offerta domestica, che si avvicina alla media del Vecchio continente del 22,5%.
Per quanto riguarda solo i fondi di diritto italiano, le valutazioni di settembre restituiscono una fotografia in leggero miglioramento: tra gli 842 fondi con Rating, i cinque stelle sono saliti a quota 20, mentre i quattro stelle sono 104, in ripresa dai 99 della rilevazione precedente.
In diminuzione i prodotti a una stella, che passano da 107 a 94.
È tuttavia nei prodotti a 2 stelle che si concentra l’offerta italiana: a settembre sono 308, più dei fondi a 3 stelle, fermi a 305 unità.
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