L’economia europea cambia ritmo
Per il 78,3% dei gestori, le Borse del Vecchio continente saliranno nei prossimi sei mesi (erano il 70,6% a settembre), nonostante i primi segnali di rallentamento dell’economia e una stagione degli utili che porterà volatilità. Il ciclo congiunturale ha oltrepassato il suo picco e la crescita rimarrà vicina
al suo potenziale se la debolezza statunitense sarà adeguatamente compensata dallo sviluppo dei Paesi emergenti, che sosterrà le esportazioni e gli investimenti. Come ha sottolineato anche la Banca centrale europea nel Bollettino di ottobre, “le prospettive di crescita sono soggette a rischi verso il basso, legati principalmente a un impatto più ampio della rivalutazione del rischio in atto nei mercati finanziari sul clima di fiducia e sulle condizioni di finanziamento, ai timori di spinte protezionistiche e di possibili andamenti disordinati connessi agli squilibri mondiali, nonché a ulteriori rincari del petrolio e delle materie prime”.
Immobiliare, spina nel fianco per Wall Street
Nonostante la crisi nel settore dei mutui sia parzialmente rientrata, il rallentamento del mercato immobiliare può rappresentare un freno pluriennale per la crescita economica, perché il restringimento nelle concessioni di crediti sarà più rigido di quanto inizialmente previsto. La Borsa statunitense, però, beneficia di una minor volatilità rispetto ad altre aree e di un trend di crescita degli utili che rimane soddisfacente. Wall Street salirà per il 59% dei gestori, contro il 9% che prevede un calo nei prossimi sei mesi, percentuale quest’ultima superiore al 6% di settembre.
In attesa che il Sol Levante si rialzi
Rispetto a settembre è cresciuta di circa dieci punti, la percentuale di gestori ottimisti sul Giappone. L’incremento di quasi il 9% dell’indice Nikkei nell’ultimo mese (al 10 ottobre) ha dato fiducia ai manager, che sono convinti che le previsioni sugli utili societari rimangano favorevoli. Inoltre il livello dello yen rispetto alle principali valute è considerato attrattivo. Per molti, il mercato è sottovalutato, anche perché ha reagito più lentamente delle altre Borse alla crisi estiva. Sul listino, però, pesa il quadro politico, che rimane incerto, nonostante l’elezione del nuovo primo ministro, Yasuo Fukuda, in sostituzione del dimissionario Shinzo Abe. Gli investitori attendono di capire se la nuova politica fiscale sarà più espansiva, favorendo i consumi domestici. Un altro fattore importante è la strategia della Banca centrale: nell’ultima riunione ha lasciato i tassi fermi allo 0,5%, per sostenere l’economia, ma eventuali strette potrebbero sostenere la divisa nipponica.
Bce ferma, Fed espansiva?
Non c’è accordo tra i gestori sulle prossime mosse della Banca centrale europea. Secondo alcuni, il ciclo restrittivo è finito, perché l’economia dà segni di rallentamento, secondo altri riprenderà dopo una breve pausa, perché l’obiettivo primario resta combattere l’inflazione. Per contro, negli Stati Uniti è scontato un ulteriore taglio di 50 punti base nei prossimi sei mesi per sostenere l’economia e finanziare il deficit commerciale attraverso un ulteriore deprezzamento del dollaro. In generale, i gestori non vedono grandi opportunità sul mercato del reddito fisso. Per il 47% i prezzi delle obbligazioni europee rimarranno fermi, mentre per quasi il 40% scenderanno, percentuali che per l’area dollaro sono rispettivamente dal 30 e 43%.
Euro/dollaro stabile
Per il 57% dei gestori, il rapporto tra euro e dollaro rimarrà invariato nei prossimi sei mesi, mentre la divisa statunitense potrebbe ancora svalutarsi nei confronti delle divise asiatiche. La politica monetaria della Fed continua a favorire la valuta comunitaria, non favorendo una rivalutazione del dollaro.
Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 2 e il 9 ottobre, 23 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa il 75% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aberdeen AM, Aletti Gestielle, Alpi Sgr, American Express, Anima Sgr, Banca Fideuram, Banca Profilo, Bnl Gestioni, Bsi, Dws Investments Italy, Eurizon Capital Sgr, Henderson, Ing Im, Invesco, Investitori, Julius Baer Sgr, Mediolanum, Mps Am, Pioneer Im, Sgam, Union investment, Vontobel, WestLB Mellon.
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