Molto, però, dipenderà anche dalle notizie macroeconomiche che saranno comunicate e dall’ondata di risultati aziendali in arrivo dagli Usa. L’indice Msci World, intanto, in cinque giorni ha guadagnato quasi l’1%.
Stati Uniti L’indice Msci North Ame
rica nell’ultima ottava ha guadagnato lo 0,3%. Gli ultimi dati congiunturali stanno allontanando l’incubo della recessione anche dalla mente degli economisti più pessimisti. Secondo i dati comunicati dal Dipartimento del commercio le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6% contro lo 0,3% segnato nel mese precedente. Escluse le automobili il dato è positivo per lo 0,4%. Gli analisti si attendevano una crescita totale dello 0,2%.
In altre parole, chi pensava che il crollo del comparto immobiliare avesse influito pesantemente sulla capacità di spesa degli americani, sbagliava di grosso. Anche perché, dicono gli operatori, la ripresa dei mercati azionari e l’aumento dei posti di lavoro sono riusciti a compensare l’evento negativo. Il Pil quest’anno dovrebbe crescere dell’1,8%. La previsione è sostanzialmente in linea con le stime precedenti.
Buone notizie anche dal fronte finanziario. General Electric nel terzo trimestre ha avuto profitti per 5,1 miliardi di dollari, in crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La notizia ha tranquillizzato gli investitori, visto che il colosso industriale è una delle cartine di tornasole con cui si misura lo stato di salute delle aziende Usa.
Europa L’indice Msci del Vecchio continente nell’ultima settimana ha guadagnato quasi il 2%. Sul finire dell’ottava tuttavia sono iniziate le prese di profitto. Gli investitori, insomma, hanno cercato di portare a casa un po’ di guadagni realizzati nell’ultimo mese. Per farlo hanno approfittato dei downgrade fatti dalle maggiori banche internazionali nei confronti dei titoli delle materie prime che molto avevano corso nelle settimane scorse.
A convincerli della bontà della loro scelta ci sono anche le previsioni sugli utili preparate dagli analisti su alcuni grandi gruppi europei. Saint-Gobain, per esempio, secondo gli esperti non dovrebbe trattare a premio, visto che i suoi utili saranno in linea con quelli del comparto dei materiali da costruzione. La notizia ha avuto effetti negativi su tutto il comparto.
Stesso copione per i tecnologici schiacciati da Alcatel-Lucent e Nokia. I risultati delle due società tecnologiche, dicono gli analisti non saranno brillanti, soprattutto a causa delle vendite in Usa. Sul fronte macro, intanto, la Banca centrale europea torna a parlare di nuovi rialzi dei tassi di interesse per contrastare un eventuale aumento dell’inflazione.
Asia L’indice Msci dell’area nell’ultima ottava ha guadagnato il 2,2%. I mercati della zona continuano a guardare con un misto di preoccupazione e sollievo quello che sta succedendo nelle altre due macroregioni che rappresentano i maggiori mercati di sbocco per i loro prodotti. Se le notizie dall’America confortano, quelle in arrivo dal Vecchio continente mettono un po’ di ansia. Nelle prossime sedute, quindi, gli investitori potrebbero decidere di stare alla finestra.
A complicare la situazione, poi ci si è messa anche la Cina. Pechino potrebbe decidere di aumentare i tassi di interesse per rallentare la corsa dell’economia e tenere a freno l’inflazione. La notizia, come era prevedibile, non ha fatto piacere a chi ha in mano azioni di banche e assicurazioni. L’Asia, assicurano comunque gli economisti dal punto di vista congiunturale, continuerà a crescere a ritmi definiti “robusti”.
In questa situazione, il Giappone continua a muoversi per conto suo. L’indice Msci del Sol levante nell’ultima settimana ha perso lo 0,4%. La Borsa di Tokio è stata affossata soprattutto dagli ordini di vendita partiti nei confronti dei titoli tecnologici. Secondo gli analisti, tuttavia, si tratterebbe di una crisi passeggera.
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