Stati Uniti L’indice Msci North America nelle ultime cinque sedute ha perso quasi l’1,5%. Gli Usa, spiegano gli analisti, probabilmente stanno iniziando a fare i conti adesso con la crisi dei subprime (i mutui di bassa qualità). La fiducia dei consumatori è in calo: una sorpresa visto che fino ad oggi, nonostante lo s
coppio della bolla immobiliare, non avevano avuto difficoltà a spendere. La tendenza negativa, dicono gli economisti, dovrebbe continuare fino alla fine dell’anno.
In questa situazione gli operatori iniziano a dare per certi ulteriori tagli dei tassi di interesse. In tutto questo, paradossalmente, la nota positiva è la debolezza del dollaro (1 dollaro vale 0,6959 euro) che dovrebbe dare una mano alle aziende dell’export. Le buone notizie, intanto, arrivano dal fronte degli utili. Quelli delle società quotate sull’S&P 500 che li hanno comunicati fino ad ora sono stati in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti si attendevano un +0,6%.
Europa L’indice Msci del Vecchio continente nell’ultima settimana ha perso lo 0,4%. Gli investitori, insomma, hanno preferito restare alla finestra. Le incognite, infatti, sono troppe. Oltre alla situazione Usa e al prezzo del petrolio (quest’ultimo sta penalizzano soprattutto le linee aeree e i gruppi del turismo) è stato registrato un calo della fiducia dei consumatori in Germania. La paura è che lo stesso fenomeno possa uscire dai confini della maggiore economia di Eurolandia. I conti delle principali catene di grande distribuzione sembrerebbero rafforzare i timori. Ahold, il proprietario dei grandi magazzini Usa Stop & Shop ha registrato una discesa degli utili del 5,1% negli Stati Uniti.
La forza della moneta unica, più in generale, sta pesando sull’andamento delle aziende dell’export. Tengono i titoli delle materie prime. La richiesta da parte dei Paesi in via di sviluppo, infatti, continua a rimanere alta nonostante le prospettive di moderato rallentamento congiunturale per l’anno prossimo.
Asia L’indice Msci dell’area nell’ultima ottava ha perso l’1,7%. Le incertezze sugli altri mercati (che per le aziende della zona rappresentano lo sbocco principale) come sempre hanno pesato sui listini. Nella seduta di venerdì, tuttavia, è stato registrato un recupero che non si vedeva da almeno un mese.
Merito della tornata di risultati aziendali che hanno dimostrato il buono stato di salute delle società. Gli investitori, positivamente sorpresi dalla situazione, hanno fatto quindi partire gli ordini di acquisto. Secondo le prime previsioni degli analisti, le aziende della zona dimostreranno le loro capacità anche nell’ultima parte dell’anno solare. Copione simile, per una volta, per il Giappone. Certo, l’indice Msci del Sol levante ha lasciato per strada il 3,6%. Ma venerdì, grazie ai buoni risultati di alcune blue chip, la Borsa nipponica ha registrato un deciso recupero (Nikkei 225: +1,4%). Anche in questo caso, spiegano gli operatori, il buon momento dovrebbe continuare.
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