Mentre John Brennan è alla guida del fondo da più di tre anni, la delega di gestione a Michael Karsch è avvenuta nel corso del 2007, in sostituzione di Jack Mahler della società WP Stewart di New York.
Disponibile nella versione in euro e in dollari, il fondo conserva da tempo le
prime posizioni della sua categoria, quella dei prodotti azionari specializzati sulle società americane, testimoniando una buona persistenza dei risultati.
Sebbene la strategia di gestione sia caratterizzata dalla ricerca di aziende di alta qualità, buona politica dei prezzi e utili quantificabili, ma sottovalutati dal mercato, in portafoglio prevale uno stile di investimento growth, che deriva, cioè, dalla presenza di società nelle cui valutazioni sono incorporate aspettative di crescita degli utili elevate.
La gestione dei due manager è complementare: John Brennan segue un approccio top down, che parte, cioè dall’analisi settoriale, per poi proseguire con la ricerca fondamentale allo scopo di individuare le singole società più esposte ai singoli trend.
Il suo contributo al fondo è la costruzione di un portafoglio diversificato su 60-70 posizioni, cui si affiancano gli altri 30-35 titoli selezionati da Karsch, la cui filosofia è basata sul modello GARP (Growth at reasonable price), che consiste nella ricerca delle società le cui prospettive di crescita non sono correttamente prezzate dal mercato.
Il fondo denominato in euro, che da inizio anno al 7 novembre guadagna l’8,9%, ha sovraperformato l’indice S&P 500, grazie alle scelte di stock picking e alla copertura del rischio di cambio con il dollaro.
Il portafoglio ha beneficiato dell’esposizione al settore dei consumi non discrezionali americani, ma anche al comparto industriale, delle utilities e delle assicurazioni. In maniera opportunistica i gestori hanno inoltre aumentato l’investimento alle società europee con un’esposizione a specifici temi americani, come le svizzere Roche e ABB.
Anche nel 2007, spiegano i gestori, Allegheny Energy (+32.1% da inizio anno), si è confermata la storia vincente che ha guidato le performance del fondo, anche se il peso è stato diminuito nel corso dell’ultimo anno, mentre ha giocato a favore anche la mancanza di titoli bancari, che da inizio anno perdono il 17,6%, e delle società legate ai consumi (-7,8%).
Il profilo commissionale resta alto e superiore a quello medio della categoria, ma è ancora equilibrato dai rendimenti, mentre l’assenza di commissioni di ingresso e uscita (le altre voci dei costi che vengono incluse nel calcolo del rating) permette al fondo di mantenere ancora un elevato numero di stelle.
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