Il cocktail che avvelena le Borse mondiali

Il mix di suprime, rallentamento e inflazione continua a indebolire i listini. Opportunità per chi investe a lungo termine.

Marco Caprotti 10/07/2008 | 09:07
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Dopo poco più di un anno dallo scoppio della crisi dei mutui americani subprime sui mercati è ancora crisi nera. Nell’ultimo mese l’indice Msci World (fino al 9 luglio e calcolato in euro) ha perso quasi il 9%, mentre da inizio anno è sceso di circa il 20%. Un andamento che smentisce su tutta la linea i facili profeti che, alla fine del 2007, davano per certo un recupero entro la prima metà di quest’anno. Gli stessi che, col progredire della crisi, hanno spostato di mese in mese l’orizzonte delle loro previsioni. Ora si aspettano di uscire dalla tempesta entro il primo semestre del 2009.

Ma le condizioni di difficoltà del mercato, per il momento, sembrano non trovare una via di soluzione. Anzi, per certi versi sono peggiorate. La crisi del comparto immobiliare che ha colpito gli

Stati Uniti, a cui si è aggiunta la corsa del petrolio, continua a pesare sulla capacità di spesa degli americani. Tanto che tornano a farsi sentire le sirene di allarme della recessione. Per dare un’altra boccata di ossigeno alle istituzioni finanziarie la Federal Reserve ha deciso di lasciare in piedi gli aiuti (attraverso prestiti agevolati) concessi alle merchant bank.

In Europa, l’inflazione alle stelle ha convinto la Banca centrale europea ad alzare il tasso di interesse di un quarto di punto portandolo al 4,25%, nonostante le richieste di aiuto dei Paesi membri di Eurolandia che chiedevano una mano per stimolare la crescita congiunturale. L’Asia soffre per le cattive condizioni delle altre due macroregioni perché ha sempre più difficoltà ad esportare beni di consumo e la domanda interna non basta più. Cina e India, i due motori della regione, alle prese con la corsa dell’inflazione più alta dell’ultimo decennio, stanno dando una raffreddata all’economia. Questa situazione rischia di riflettersi negativamente anche sull’America latina: se i due colossi chiedono meno materie prime anche l’economia sudamericana, che si basa prevalentemente sulle commodity, inizierà a frenare.

La difficile situazione che stanno vivendo i mercati è evidente dall’andamento degli hedge fund, soggetti che, per loro natura sono capaci di guadagnare molto anche con le Borse al ribasso. Secondo uno studio di Hedge Fund Research i fondi speculativi nel primo semestre di quest’anno hanno avuto un calo di rendimenti dello 0,75%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato, all’apparenza, può sembrare insignificante, se paragonato ad altri tipi di investimenti. Acquista più valore, tuttavia, se si considera che si tratta del risultato peggiore degli ultimi 20 anni. “Il problema è che in questo periodo gli investitori sono confusi e hanno una minore predisposizione al rischio”, spiega lo studio. Per questo preferiscono riscattare i loro soldi dagli hedge e darli in mano a gestori che, in passato, sono stati abili a navigare attraverso le turbolenze”.

La situazione dei mercati globali, secondo gli analisti di Morningstar, dal punto di vista operativo è grave soltanto se si hanno obiettivi di investimento di breve termine. “Noi siamo per operazioni che abbiano un respiro di lungo periodo”, spiega in una nota Jaime Peters. “Per questo ci piacciono i movimenti irrazionali che si stanno verificando sui listini: in molti casi permettono di acquistare titoli di eccellenti società con grandi margini di sicurezza. Alla lunga, infatti, i mercati sono destinati a tornare a crescere e con essi le migliori aziende”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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