Ma le condizioni di difficoltà del mercato, per il momento, sembrano non trovare una via di soluzione. Anzi, per certi versi sono peggiorate. La crisi del comparto immobiliare che ha colpito gli
Stati Uniti, a cui si è aggiunta la corsa del petrolio, continua a pesare sulla capacità di spesa degli americani. Tanto che tornano a farsi sentire le sirene di allarme della recessione. Per dare un’altra boccata di ossigeno alle istituzioni finanziarie la Federal Reserve ha deciso di lasciare in piedi gli aiuti (attraverso prestiti agevolati) concessi alle merchant bank.
La difficile situazione che stanno vivendo i mercati è evidente dall’andamento degli hedge fund, soggetti che, per loro natura sono capaci di guadagnare molto anche con le Borse al ribasso. Secondo uno studio di Hedge Fund Research i fondi speculativi nel primo semestre di quest’anno hanno avuto un calo di rendimenti dello 0,75%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato, all’apparenza, può sembrare insignificante, se paragonato ad altri tipi di investimenti. Acquista più valore, tuttavia, se si considera che si tratta del risultato peggiore degli ultimi 20 anni. “Il problema è che in questo periodo gli investitori sono confusi e hanno una minore predisposizione al rischio”, spiega lo studio. Per questo preferiscono riscattare i loro soldi dagli hedge e darli in mano a gestori che, in passato, sono stati abili a navigare attraverso le turbolenze”.
La situazione dei mercati globali, secondo gli analisti di Morningstar, dal punto di vista operativo è grave soltanto se si hanno obiettivi di investimento di breve termine. “Noi siamo per operazioni che abbiano un respiro di lungo periodo”, spiega in una nota Jaime Peters. “Per questo ci piacciono i movimenti irrazionali che si stanno verificando sui listini: in molti casi permettono di acquistare titoli di eccellenti società con grandi margini di sicurezza. Alla lunga, infatti, i mercati sono destinati a tornare a crescere e con essi le migliori aziende”.
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