Il comparto, tipicamente anticiclico, sembra essere ritornato un porto sicuro dove rifugiarsi nei momenti di tempesta dei mercati. “Gli operaratori alle prospettive di profitto di queste aziende e a ragionare sui fondamentali”, spiega una nota di Morningstar. “Del resto, la domanda di farmaci è sempre stata slegata dall’andamento del ciclo economico”. A dare una spinta alle aziende del pharma è anche l’approssimarsi delle elezioni politiche negli Stati Uniti. I due candidati-presidente hanno nel loro programma riforme del settore sanitario c
he, seppur in misura diversa, tendono comunque a favorire il cittadino-paziente. “Il risultato”, continua la nota, “è che, a prescindere da chi vincerà, i produttori di medicinali, in generale, continueranno a guadagnare”.
Dal punto di vista operativo gli analisti consigliano di continuare a tenere d’occhio il settore. “E’ vero che nei mesi scorsi ha avuto momenti di debolezza ma, alla lunga, ha sempre saputo dimostrare la sua forza difensiva nelle fasi turbolente”, conclude il report di Morningstar.
Una nicchia da non perdere di vista potrebbe essere quella delle biotecnologie. “Il settore ha beneficiato del flusso negativo di notizie sui prodotti delle grandi aziende farmaceutiche, tra cui Merck, Pfizer e Schering-Plough”, dice un’analisi di Julius Baer. “A differenza di queste, nel 2008 e nel 2009 le società biotech non avranno a che fare con imminenti le scadenze di importanti brevetti su prodotti commercializzati negli Stati Uniti. Qui, tra l’altro, non c’è un iter regolamentato per il lancio sul mercato di prodotti generici, che invece prolunga il processo di approvazione dei prodotti delle aziende tradizionali”.
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