E proprio banche e assicurazioni hanno fatto vivere momenti di vero panico agli investitori. I due giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac sono state salvate dal governo Usa non far finire nel baratro milioni di famiglie americane. Il colosso delle assicurazioni AIG è stato nazionalizzato per evitare lo stesso destino agli assicurati. La storica banca d’affari Lehman Brothers ha chiuso i battenti, mentre le sue concorrenti o hanno cambiato proprietà o hanno mutato miss
ion. E tutto questo solo a Wall Street.
Dare una risposta alla prima domanda è difficile. I gestori sono convinti che se le grandi istituzioni finanziarie fossero state più veloci e trasparenti nel comunicare i danni provocati dagli investimenti su strumenti collegati ai mutui americani subprime (quelli di scarsa qualità), la tempesta non sarebbe stata così violenta. Ma proprio la reticenza dei colossi finanziari a rilasciare informazioni non fa escludere che altre cattive notizie, dopo i 500 miliardi di dollari di svalutazioni operati da banche e assicurazioni, possano arrivare nelle prossime settimane.
Le banche centrali, nel frattempo, terranno la guardia alta seguendo l’esempio delle Federal Reserve. Il salvataggio di Fannie&Freddie e di AIG e l’affondamento di Lehman sono stati un messaggio molto chiaro: le autorità monetarie mondiali danno una mano a quegli istituti che sono direttamente coinvolti con le finanze dei semplici cittadini, ma non sono disposte a fare favori alla casta delle banche d’investimento.
Dal punto di vista operativo verrebbe voglia di mettere i soldi sotto un materasso aspettando tempi migliori. “Ma sarebbe la scelta peggiore da fare”, spiega Christopher Davis, analista di Morningstar. “Le decisioni prese nei momenti di panico raramente si sono dimostrate sagge. Spesso, invece, i mercati ricominciano a salire quando uno meno se lo aspetta. Nel 2002, per esempio gli Stati Uniti erano ancora storditi dagli attacchi terroristici di un anno prima, colpiti dagli scandali finanziari e alle prese con un periodo di economia stagnante. Eppure erano anche in marcia verso un rally durato quattro anni. Ogni esperto di materie finanziarie confermerà che una crisi come questa sembra terribile mentre ci si trova in mezzo. Ma la buona notizia è che finisce sempre”.
Qualcuno, intanto si sta già dando da fare. Il finanziere Warren Buffet ha investito 5 miliardi di dollari per acquistare azioni privilegio di Goldman Sachs. La utility francese Edf, invece, ha sborsato 12,5 miliardi di sterline per aggiudicarsi il colosso inglese British Energy.
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