Tuttavia, secondo i dati raccolti da Assogestioni che fotografano la situazione nel secondo trimestre dell’anno, i numeri della previdenza complementare continuano a crescere, seppur a ritmi ridotti anche a causa della crisi finanziaria in atto sui mercati internazionali.
In particolare, a fine giugno gli iscritti a forme complementari aperte, al lordo delle duplicazioni, hanno superato le 822.600 unità, mentre è di circa 788.000, il numero netto degli aderenti.
La racco
lta del secondo trimestre è stata pari a 220 milioni di euro, 162 milioni dei quali provenienti dai lavoratori dipendenti, che costituiscono il 42,7% degli iscritti.
Gli asset in gestione hanno così sfiorato i 4,5 miliardi di euro, per il 60% concentrati nei comparti bilanciati. Su questi ultimi si è anche focalizzata la raccolta nel trimestre: per i bilanciati obbligazionari i flussi netti sono stati pari a 43,7 milioni; per i bilanciati 49,4 milioni di euro, mentre i bilanciati azionari hanno raccolto 22,3 milioni di euro.
Monetari (12,9 milioni di euro di raccolta netta) e Flessibili (13,1 milioni di euro di raccolta), confermano da Assogestioni, sono nell’ordine i comparti con l’attivo netto meno consistente e il minor numero di iscritti.
Imprese di assicurazione e Sgr sono le due istituzioni che si spartiscono il 70% del mercato della previdenza complementare. In particolare, alle prime è andato il 53,3% dei flussi totali. Seguono le Sim - che nel trimestre hanno registrato una raccolta netta negativa per 2,4 milioni e gestiscono il 18,6% degli attivi - e le Banche, che hanno in gestione il 2% degli asset totali.
Le turbolenze finanziarie sui marcati hanno portato i gestori ad aumentare la componente obbligazionaria nei portafogli, che a fine giugno costituiva il 52%,6%, contro il 38% di titoli e Oicr azionari.
Dall’analisi degli iscritti emerge che il maggior numero di aderenti è concentrato nella fascia di età che va da 40 a 49 anni (33,2% del totale iscritti). La percentuale di adesione della fascia 30-39 resta stabile a quota 30,4%, così come gli aderenti under 30, che restano fermi al 12,8% del totale. Gli over 59 sono la categoria meno rappresentativa con il 4,4% degli iscritti.
A livello geografico risulta che gli iscritti si concentrano nel Nord Ovest del Paese, dove gli aderenti sono, alla fine del primo semestre, il 32,8% del totale, in lieve calo rispetto alle rilevazioni precedenti. In crescita invece le altre aree geografiche: il centro Italia pesa per il 23,4% del totale; a Nord Est si conta il 22,9% degli aderenti; nelle Isole il 6,8% e al Sud il 14%.
A livello societario, la gestione della previdenza complementare aperta è nelle mani dei primi tre gruppi: Intesa Sanpaolo (27%), Arca (15,3%) e Axa Mps (7,6%) detengono insieme oltre il 50% del mercato.
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