Il settore heathcare, insomma, riesce a restare parzialmente isolato dalle tempeste che stanno squassando il paesaggio economico mondiale. Merito, spiegano gli operatori, del basso indebitamento delle aziende del comparto. “La maggior parte delle società posso generare flussi di cassa sufficienti per finanziare la crescita del loro business senza bisogno di ricorrere a prestiti”, spiega un report di Debbie Wang, analista di Morningstar. “Questo abbassa la loro esposi
zione ad alcuni dei pericoli che stanno attraversando i mercati finanziari in questo momento”. Le società biotecnologiche, inoltre, sono abituate a fare da sole visto che, anche in condizioni normali, difficilmente trovano banche disposte a finanziare ricerche che non si sa quale risultato avranno. “C’è poi da considerare l’elemento classico che caratterizza il pharma: la sua indipendenza dal ciclo economico. La gente, infatti, continua ad ammalarsi anche se le Borse vanno male”, continua la nota.
Chi vuole investire nel settore, dovrà poi seguire con attenzione le prossime elezioni presidenziali americane visto che la maggior parte dei colossi del settore sono made in Usa e il loro andamento condizionerà il mercato a livello globale. “La salute e il sistema sanitario sono il due punti su cui i due candidati hanno le maggiori differenze di vedute”, spiega Wang. “Sfortunatamente nessuno dei candidati ha fornito un piano dettagliato su come contenere le spese mediche. E questo è proprio l’elemento che condizionerà i guadagni delle aziende. Una considerazione, tuttavia, la possiamo fare: l’enorme deficit di bilancio con cui hanno a che fare gli Stati Uniti, impedirà di operare riforme radicali per i prossimi due anni”.
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