La sostanziale tenuta è dovuta alla peculiarità del comparto: le spese per la salute, infatti, anche nei momenti di crisi economica difficilmente si riducono. Le società farmaceutiche, quindi, sia nel breve sia nel lungo periodo riescono a garantire fl
ussi di cassa soddisfacenti. “In questo periodo, in ogni caso, anche nel comparto pharma conviene essere selettivi pur continuando a mantenere un’ottica di lungo periodo”, continua lo studio.
Secondo l’analista ci sono due fattori alla base di questa performance. “Il primo è che le aziende biotech stanno continuando a mettere sul mercato nuovi farmaci, mentre quelle tradizionali hanno preferito prendere una pausa. La seconda è che i big dell’industria stanno allargando sempre di più le mire sui settori innovativi. Questo rende le società biotecnologiche appetibili. Non a caso in questo settore continuano a vedersi operazioni di merger & acquisition, anche se non tutte vanno a buon fine”.
Un altro comparto da tenere sott’occhio, secondo gli esperti, è quello della gestione amministrativa legata all’health care. “Prendiamo ad esempio gli Stati Uniti”, dice una ricerca della società di consulenza tecnologica Mitra on Strategy. “I costi amministrativi per tenere in contatto le aziende, i fornitori di servizi medici, i pazienti e le assicurazioni raggiungono i 250 miliardi di dollari. Un mercato che è già stato adocchiato dalle società produttrici di software che si stanno specializzando sempre di più in questo settore. Solo la gestione delle pratiche burocratiche legate alle cause legali nel settore sanità, per esempio, è un mercato da 10 miliardi. E, in giro, di opportunità di queste dimensioni, non ce ne sono molte”.
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