Le autorità di vigilanza sono al lavoro per capire come sia potuta avvenire una frode di così ampie proporzioni, anche se la dinamica sembra essere quella della “catena di Sant’Antonio”. In pratica le nuove sottoscrizioni servivano per dare ai clienti pre-esistenti alti rendimenti e il meccanismo si è interrotto bruscamente quando sono piovute una serie di richieste di r
iscatto.
Cosa insegna il caso Madoff? Nell’industria degli hedge fund esiste storicamente un problema di trasparenza, ma anche di controlli. Non è sufficiente guardare alle performance per valutare un fondo (il discorso vale per tutti gli strumenti di investimento). Inoltre, un nome altisonante (Madoff aveva molte referenze, essendo stato presidente del Nasdaq) non è sempre una garanzia. Come hanno fatto notare alcuni osservatori, il comportamento del finanziere newyorkese era sospetto e semplici verifiche avrebbero portato alla luce anomalie e incoerenze.
Il mea culpa non è solo della Sec, l’autorità di vigilanza su Wall Street, che ha avviato un’indagine interna per capire per quale motivo la truffa è venuta alla luce solo ora, ma anche di quelle istituzioni finanziarie che hanno investito senza prima fare le necessarie verifiche.
Il caso Madoff è la conclusione triste di un anno che per l’industria degli hedge è stato tra i peggiori della sua storia. Il pensiero torna inevitabilmente indietro allo scandalo che aveva coinvolto i fondi dopo lo scoppio della bolla Internet. Come allora, anche oggi è stata tradita la fiducia degli investitori. E questa volta le dimensioni sono ben maggiori. Un brutto capitolo per un’industria, quella degli investimenti, che per definizione dovrebbe far fruttare il denaro raccolto, nell’interesse degli investitori.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.