L’Italia guarda il resto d’Europa e incrocia le dita. Solo una ripresa generalizzata del Vecchio continente, spiegano infatti gli analisti, permetterà a Piazza affari di imboccare la via del recupero.
L’indice Msci del Belpaese nell’ultimo mese, (fino al 5 marzo e calcolato in euro) ha perso il 19,5%. Nello stesso periodo lo Europe ha lasciato per strada più del 14%. “Uno dei vantaggi, se ci si passa l’espressione, di questa crisi è che è globale”, spiega una nota di Morningstar. “Questo vuol dire che le discese sono generalizzate, ma lo sono anche le risalite. La ripresa dell’intera regione di Eurolandia inciderà anche sull’andamento dei singoli Paesi”.
Nell’attesa, l’Italia deve fare i conti con una situazione macroeconomica difficile. “Il Pil nel 2008 ha subito una contrazione dello 0,6%”, spiega un report dell’Economist Intelligence Unit. “In base alle nostre previsioni quest’anno ci sarà un rallentamento del 2,5%. La produzione industriale, l’anno scorso è scesa del 9,7%. Si tratta del risultato peggiore dall’inizio del 1991”. I dati sono in linea con quelli pubblicati nei giorni scorsi dalla Banca d’Italia.
Lo scenario, in realtà, è nebuloso anche nel resto del Vecchio continente. Secondo l’Unione europea nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, l’economia di Eurolandia si è contratta dell’1,5%, mentre le stime parlano di una recessione che, nel corso di quest’anno, diventerà sempre più profonda: la produzione industriale ha toccato nuovi minimi, mentre la disoccupazione sta arrivando vicino al 10% per la prima volta in 11 anni. Non va meglio all’Est dove Paesi come la Polonia e l’Ungheria stanno soffrendo, mettendo in pericolo un terzo delle esportazioni dell’ovest e più di mille miliardi di euro in prestiti alle banche.
In Borsa, intanto, si registra un po’ di movimento. Seat Pagine Gialle ha annunciato che a partire da maggio l’amministratore delegato, Luca Majocchi, lascerà il suo posto, anche se non è ancora chiaro chi si siederà sulla sua poltrona. Cambio al vertice in vista anche per Acea. Secondo alcune voci, peraltro da confermare, l’amministratore delegato Andrea Mangoni potrebbe essere sostituito da Marco Staderini.
Sul fronte assicurativo, Generali ha varato la fusione con la controllata Alleanza. Secondo i vertici del Leone di Trieste l’unione fra le due compagnie porterà, entro il 2012, a risparmiare 200 milioni di euro l’anno. Ma c’è fermento anche per le operazioni cosiddette
cross border. Enel, ad esempio, ha acquistato il 25% della spagnola Endesa da Acciona. Secondo le indicazioni del management l’operazione, quando sarà perfezionata, produrrà un miliardo di euro di risparmi. Per quanto, riguarda i risultati societari, da segnalare quelli di Telecom che, nel quarto trimestre 2008, ha avuto un utile netto di 444 milioni contro i 228 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
La Consob, nel frattempo, ha deciso di prorogare fino al 31 maggio il divieto di fare operazioni allo scoperto sui titoli finanziari. Le banche, tuttavia, rappresentano uno dei comparti che gli analisti guardano con interesse. A differenza di quanto sta succedendo, ad esempio in Germania e in Inghilterra, spiega ad esempio una nota di Oxford Analityca, il governo italiano non ha ancora avuto bisogno di iniettare capitali freschi negli istituti di credito. Anche i Tremonti bond rappresentano un’opzione alla quale le banche possono fare riferimento.
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