Latam pronta alla maratona

I ribassi delle ultime settimane vengono letti dagli operatori solo come una correzione.

Marco Caprotti 25/06/2009 | 10:31
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L’America latina è pronta per una vera corsa? La domanda se la pongono gli investitori guardando i grafici. Nell’ultimo mese (fino al 25 giugno e calcolato in euro) l’indice Msci dell’area ha perso poco più del 2%. “Ma questa performance di breve è il frutto del ritorno di una forte volatilità su tutti i mercati mondiali”, spiega una nota di Morningstar.

Allargando l’orizzonte temporale, infatti, lo scenario è meno nero. Il paniere sudamericano, da inizio anno è comunque cresciuto di quasi il 35%. Le azioni della regione, mediamente, da marzo hanno guadagnato il 40% e sono del 70% più in alto rispetto ai minimi storici di novembre dell’anno scorso, quando la crisi finanziaria mondiale ha fatto scappare gli investitori da un’area emergente e quindi considerata ad alto rischio. “In

generale possiamo dire che la discesa registrata nelle ultime settimane è legata ad alcune prese di beneficio dopo il rally”, dice un report di Oxford Analytica (OA). “La maggior parte degli operatori continua a credere che il rischio di un collasso finanziario della regione sia stato evitato. L’ottimismo trova un ulteriore supporto dalla stabilizzazione dei corsi delle commodity e dalle migliori prospettive in Europa ed in Cina”.

La visione positiva viene condivisa da economisti, banche centrali e ministri finanziari dei vari Paesi sudamericani. I governatori degli istituti monetari di Perù e Messico hanno detto nelle scorse settimane che il peggio della crisi finanziaria è ormai alle spalle e che la recessione ha attraversato il momento peggiore nel primo trimestre dell’anno. Il ministro cileno delle finanze Andres Velasco ha detto che i numeri macroeconomici sono miglior delle attese e spingeranno velocemente il Paese fuori dalla crisi. Il suo collega colombiano Oscar Zuluaga si attende una ripresa che duri per tutto il secondo semestre del 2009. L’unico allarme viene dal ministro messicano del Tesoro Agustin Cartens, preoccupato per i deludenti dati relativi alla produzione industriale, secondo cui prima di parlare di ripresa bisognerà aspettare almeno il 2010.

Dal punto di vista operativo, gli analisti vedono la correzione di questi giorni come un’opportunità di acquisto. “Il mercato latinoamericano può arrivare a perdere il 10% se le prese di beneficio continueranno”, continua OA. “Ma i fondamentali sono solidi. Quindi si creano occasioni per chi vuole mettere in portafoglio titoli della regione. Il mercato azionario, infatti, ha dimostrato di saper recuperare velocemente. Molto in ogni caso dipenderà dalla capacità di ripresa degli Stati Uniti. Se la crisi degli Usa durerà troppo a lungo, gli investitori potrebbero scappare di nuovo dall’area Latam”.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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