Etc, Italia secondo mercato europeo

I volumi sono cresciuti del 150% da gennaio. Attenzione alla struttura.

Valerio Baselli 01/09/2009 | 11:01
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Ad agosto, l’Italia è diventato il secondo mercato dopo il Regno Unito sia in termini di volumi scambiati sia asset gestiti. Secondo gli ultimi dati di Etf Securities, emittente di Etc (Exchange traded commodity) ed Etf (Exchange traded fund), i volumi scambiati sui replicanti delle materie prime sono cresciuti del 150% dal primo gennaio e l’attivo gestito ha sfondato il miliardo di dollari.

Secondo i dati di Etf Securities, gli investitori italiani prediligono particolarmente gli Etc sui metalli preziosi e sui combustibili fossili, che rappresentano rispettivamente il 43% e il 37% dei volumi scambiati del mercato nostrano. Gli Etc agricoli, invece, si posizionano al terzo posto col 10% dei volumi scambiati. Completano la classifica gli energetici, spesso utlizzati dagli investito

ri (secondo l’analisi di Etf Securities) come protezione del portafoglio da eventuali venti inflazionistici.

“La crescita del mercato italiano degli Etc è trainata dalla domanda per prodotti trasparenti, liquidi e sicuri che comportano un basso rischio di credito”, commenta Massimo Siano, direttore per l’Italia di Etf Securities in una nota. “Gli Etc e gli Etf di terza generazione sono strumenti molto efficienti nei costi e consentono agli investitori italiani di investire facilmente sulle materie prime in maniera diretta, indiretta, short e con leva”.

Tutto bene quindi? Quasi. L’investitore deve comunque stare attento nell’utilizzo di questi strumenti. Specialmente quando si tratta di Etc che utilizzano strumenti derivati. Infatti, sono pochissimi gli strumenti che investono direttamente nel bene fisico sottostante; la maggior parte impiega contratti futures. Questo significa che il rendimento assoluto deriva sia dall’oscillazione del prezzo del future sia dal rendimento associato all’attività di sostituzione dei contratti future in scadenza (negativo quando il contratto in scadenza ha un prezzo inferiore di quello successivo, positivo nel caso opposto). Inoltre, c’è il rendimento del collaterale, dal momento che l’acquisto di un future non richiede infatti alcun investimento se non il mantenimento di un margine.

Sono da maneggiare con cautela anche gli Etc a leva e short, che hanno una base giornaliera e che sono nati per scopi speculativi. Sono quindi strumenti più adatti al breve periodo. Infine, non bisogna dimenticare il rischio di controparte, che è sempre presente se si usano derivati.

Su Borsa Italiana sono attualmente quotati 67 Exchange traded commodity. Il settore dei metalli industriali è stato il top performing da inizio anno. In particolare, Etfs Copper ha guadagnato il 97% (al 28 agosto in euro; dati Morningstar Direct). Al secondo posto troviamo Etfs Gasoline, con un incremento di oltre 60 punti. A seguire Etfs Physical Palladium (+52%), Etfs Physical Silver (+30%) ed Etfs Gold Bullion Securities (6,5%).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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