Mentre l’altra parte dell’Atlantico è ancora preoccupata per l’andamento della disoccupazione (ai livelli massimi degli ultimi 10 anni almeno), nel Vecchio continente fanno ben sperare gli ultimi dati relativi ai consumi delle famiglie. Il gruppo inglese di grande distribuzione John Lewis ha comunicato che, per quanto lo riguarda, la recessione è un capitolo chiuso, anche se delle difficoltà potranno verificarsi fino almeno al 2010. Kingfisher, invece, ha
comunicato un aumento degli utili semestrali che ha sorpreso gli analisti. Più cauta la francese French Connection, che non ha ancora ritirato il piano di chiusura di alcuni negozi.
La ritrovata fiducia sta convincendo le aziende a tornare sul mercato per finanziarsi. In Inghilterra, Royal Bank of Scotland starebbe preparando un aumento di capitale che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere compreso in una forchetta fra 3 e 5 miliardi di sterline (5,5 miliardi di euro). Anche lo spagnolo Banco Santander è a caccia di soldi freschi. Per ottenerli, è disposta a cedere al miglior offerente le sue attività brasiliane. In questo modo conta di raccogliere circa 4,9 miliardi di euro.
Sul fronte immobiliare (uno dei più colpiti dalla crisi degli ultimi due anni) si nota intanto qualche segno di miglioramento. Secondo uno studio della società di real estate inglese Rightmove (il mercato del mattone della Gran Bretagna storicamente anticipa di un anno quello che succede nel resto d’Europa) i prezzi delle case sono saliti dello 0,6% a settembre, rispetto a un calo del 2,2% registrato ad agosto. Merito, spiega la società, anche dell’atteggiamento delle banche di Sua Maestà che sembrano più inclini a concedere mutui.
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