I Bric (Brasile, Russia, India e Cina) continuano a registrare tassi di crescita elevati e soprattutto non presentano i problemi strutturali dell’occidente. La crisi finanziaria li ha colpiti con minore intensità, sono meno indebitati e con fondamentali a lungo termine migliori. “L’outlo
ok sulla crescita futura è incoraggiante”, si legge nella Market Review di Schroders a cura di Robert Farago, responsabile dell’Asset Allocation. “I bilanci pubblici sani e l’età giovane della popolazione suggeriscono che continueranno a ridurre il gap con le aree sviluppate. Inoltre, questi mercati potrebbero rappresentare un’ottima opportunità per le società multinazionali dei Paesi occidentali”.
I listini emergenti, quindi, si candidano prepotentemente a svolgere un ruolo da protagonisti anche nel 2010. Nell’anno appena chiuso l’indice Msci Emerging Markets è salito del 70% (in euro), contro il 20% del Msci World. Nel dettaglio, la piazza finanziaria che nel 2009 ha segnato il maggior balzo è stata quella brasiliana (Msci Brazil +120%), seguita da quella russa (+102%), e dalla Borsa indiana (+98%). Insomma, se l’economia mondiale sta con fatica uscendo dalla più grave crisi del dopoguerra, è principalmente grazie ai mercati in via di sviluppo. Certo è bene ricordare che rendimenti alti vanno a braccetto con rischi maggiori. Infatti, questi mercati presentano ancora una volatilità superiore a quelli occidentali.
Per gli investitori italiani in cerca di un’esposizione verso i mercati emergenti, sono disponibili numerosi Etf (Exchange traded fund) quotati a Piazza Affari. Alcuni sono concentrati su singoli Paesi; tra questi, i più scambiati per contratti nel 2009 sono stati: Lyxor Etf Msci India (+88% lo scorso anno), Lyxor Etf China (+54%) e iShares Msci Brazil (+126%). Altri, invece, si espongono su macro-aree. Tra questi, i più performanti nel 2009 sono stati: iShares Msci Latin America (+105%), Lyxor Etf Msci Latin America (+97%) e Lyxor Etf Msci Emerging Markets (+70%).
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