L’appuntamento è uno di quelli che pochi investitori in tutto il mondo vorrebbero perdere. L’annuale assemblea degli azionisti di Berkshire Hathaway, la società di investimenti di Warren Buffett, che si tiene il primo sabato di maggio è da sempre una delle occasioni per avere spunti operativi e commenti sulla situazione dei mercati. E questa volta gli argomenti sul tavolo erano particolarmente caldi: la crisi finanziaria greca che rischia di contagiare altri Paesi europei e la riforma finanziaria promessa dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama che potrebbe ridisegnare il modo di fare capitalismo.
Per quanto riguarda la tempesta ellenica il guru di Omaha (come viene chiamato negli ambienti finanziari) ha parlato di situazione interessante e unica. “Negli Stati Uniti l’Unione europea viene percepita come un esperimento”, spiega Pat Dorsey, analista di Morningstar. “Una situazione come quella che la Ue sta vivendo è singolare e nessuno può prevedere come andrà a finire. Resta il fatto che il progressivo indebolimento della moneta unica rappresenta un’opportunità per le aziende esportatrici della regione. E Buffett ha detto di guardare con interesse a quelle di dimensioni più grandi. Una strategia che era già stata illustrata tempo fa: Berkshire ormai soffre di gigantismo e non può più concentrarsi sulle aziende piccole e medie”.
Ma il tema più dibattuto durante la convention è stato quello della riforma finanziaria americana che, secondo le intenzioni dell’amministrazione Usa, dovrebbe cambiare il modo di operare delle banche. Che l’argomento sia scottante lo dimostrano anche gli appelli fatti dal presidente Obama ai lobbisti perché non si mettano di traverso. Qualche passo per cambiare le cose in realtà è già stato fatto: la commissione agricola del Senato americano sta discutendo un provvedimento che obblighi gli istituti finanziari a separare le attività bancarie classiche da quelle di trading sui future alimentari. Una decisione necessaria, secondo i promotori della legge, per impedire le speculazioni sui generi di prima necessità.
Sull’argomento future e derivati in genere, Buffett si è dimostrato particolarmente sensibile. Anche perché le operazioni su questo tipo di strumenti sono costati alla sua società quasi 800 milioni di dollari. “Il guru di Omaha, riguardo a questo argomento, è stato molto netto”, continua Dorsey. “Ha detto che si tratta di prodotti che, alla fine, hanno un prezzo troppo alto rispetto ai rischi che fanno correre. E difficilmente, una volta che sono stati sottoscritti, ce ne si può liberare”.
Alcuni interventi sono stati dedicati anche alle banche e al ruolo che hanno giocato nella tempesta dei subprime. “Mi riesce difficile pensare che gente con stipendi stratosferici al comando di istituzioni finanziarie in molti casi di livello globale, non sapesse cosa stava facendo”, ha detto Buffett ai suoi azionisti. “Se hanno scommesso lo hanno fatto male”. La visione dell’analista, in questo caso è più conciliante. “E’ possibile che alcuni banchieri non abbiano analizzato bene gli strumenti di cui si stavano occupando”, conclude Dorsey. “Bisogna comunque ammettere che tanti altri sapevano cosa stavano facendo. Ma questo fa parte, almeno per il momento, della dinamica dei mercati finanziari”.
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