Un portafoglio che gioca a Shanghai

L'Expo in Asia offre opportunità anche agli investitori. Meglio il turismo del mattone. Ma ci sono pure le debuttanti.

Marco Caprotti 19/05/2010 | 10:57
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Per l’Expo 2010 Shanghai ha fatto le cose in grande. Per la fiera delle “eccellenze create dall’uomo” che si è aperta il primo maggio e che si chiuderà a novembre sono stati investiti l’equivalente di 2 miliardi di euro. A visitare gli stand delle 159 nazioni e delle 59 organizzazioni internazionali espositrici sono attesi 70 milioni di visitatori. Al 18 maggio già 8 milioni di persone avevano varcato i cancelli della manifestazione.

Tutti numeri che, al di là delle statistiche possono interessare agli investitori finanziari. “La città resterà al centro dell’attenzione per mesi e chi opera in Borsa sta già pensando a come approfittarne”, spiega uno studio firmato da Russell Flennery, analista di Asia-American Research. “L’investimento fatto dalla città sottolinea il supporto che il governo vuole dare alle industrie dell’area, soprattutto a quelle che si occupano di turismo”.

In viaggio per la fiera
E proprio questo comparto è quello che potenzialmente ha più da guadagnare dall’Expo. “Partendo da questo presupposto e considerando l’afflusso di visitatori previsto, una scelta di investimento potrebbero essere i titoli delle catene alberghiere”, continua lo studio. “Fra quelle controllate dallo Stato c’è Jin Jang International Hotel Groups (quotato a Hong Kong). A New York vengono trattate, invece, le azioni di Home Inns e China Lodging”. Tutte strutture che si possono prenotare attraverso l’agenzia di viaggi online Ctrip, quotata sul Nasdaq.

Per arrivare a destinazione, e per spostarsi nell’area, i viaggiatori utilizzeranno, probabilmente i voli della China Eastern Airlines, un vettore che controlla la maggior parte delle tratte più ricche della regione (anche se ha una pessima reputazione per quanto riguarda la puntualità). Chi preferisce muoversi via terra dovrà pagare il pedaggio a Zhejiang Expressway, la società che gestisce le autostrade, quotata a Hong Kong. “Per fare shopping, invece, i visitatori dell’Expo probabilmente entreranno in un negozio della New World China Department Store (trattata a Hong Kong) che il mese scorso ha aperto il nono centro commerciale a Shanghai”, continua il report. “Chi vorrà fare spese più cheap si rivolgerà a uno dei convenience store della Lawson (quotata a Tokyo)”.

Evitare il mattone
Meglio lasciar perdere invece i gruppi immobiliari. “La maggior parte dei lavori di costruzione sono già stati fatti in previsione della manifestazione e i terreni per futuri investimenti sono limitati”, dice Flennery. Chi non si sente a proprio agio con le Borse asiatiche può invece puntare su quelle aziende, soprattutto Usa, che vogliono approfittare dell’Expo per allargare i propri orizzonti in Oriente. Fra le più interessanti c’è Coca Cola, che ha colto l’occasione della fiera per annunciare che il mercato cinese, entro il 2020, diventerà lo sbocco principale del gruppo.

Un avvertimento, tuttavia, è d’obbligo. “Molti titoli legati a questa manifestazione, nonostante i ritracciamenti delle ultime settimane, sono ancora cari”, spiega l’analista. “Ma, come hanno dimostrato le Olimpiadi di Pechino, parecchi investitori si muoveranno quando la manifestazione sarà rodata, dando un ulteriore impulso alle quotazioni. C’è poi da considerare la visione di lungo periodo. Molti dei visitatori saranno impressionati da quello che vedranno. E, probabilmente, una volta tornati a casa, decideranno di fare investimenti nella regione”.

A Shanghai con le debuttanti
Un’altra strada per sfruttare dal punto di vista operativo le opportunità offerte da Shanghai, è quella delle debuttanti. “L’inaugurazione della fiera è coincisa con l’arrivo sul mercato di Zhejjiang Aishida Electric (elettrodomestici e apparecchiature per la cucina)”, spiega Maggie Chen, analista di Schaeffer Investment Research. “Il gruppo, presente all’expo con un suo stand, nel 2009 ha avuto un utile netto di 13 milioni di dollari rispetto a un fatturato di 233 milioni. Nel primo giorno di quotazione, il titolo è salito di quasi il 2%”. Decisamente meglio, con un balzo del 34% nella seduta del debutto, ha fatto Shenzen H&T Intelligent Control. “L’azienda è la maggior fornitrice di sistemi di controllo per il colosso americano di apparecchi per la casa Jarden, oltre che per Elecrolux e Siemens”, dice Chen.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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