L'hi-tech ringrazia M&A e dividendi

Il settore, nonostante la volatilità, cresce. Le grandi aziende cercano prede per diversificare la loro offerta. E intanto premiano i soci.

Marco Caprotti 29/09/2010 | 13:48
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In mezzo alla volatilità dei mercati, il settore tecnologico riesce a tenere la barra dritta. L’indice Msci del comparto a livello mondiale nell’ultimo mese (fino al 28 settembre e calcolato in euro) ha guadagnato più del 3%. Merito soprattutto dell’intensa attività di fusioni e acquisizioni e dei dividendi annunciati ultimamente. “Le grandi aziende, soprattutto, hanno deciso di far diventare redditi i loro soldi e di regalare un po’ di valore agli azionisti”, spiega uno studio firmato da Toan Tran, analista di Morningstar.

Un’ondata di M&A
La regina delle cronache per quanto riguarda le M&A è stata sicuramente Hewlett Packard: prima con la guerra combattuta e vinta contro Dell per accaparrarsi 3Par (immagazzinamento dati) e subito dopo con l’acquisizione di ArcSight (software per la sicurezza). Anche gli altri big dell’hi-tech si sono dati da fare. Intel ha fatto l’ingresso nel settore degli antivirus con l’acquisto di McAfee e pochi giorni dopo è entrata nel wireless comprando un ramo d’azienda di Ifineon. Ibm, nel frattempo è cresciuta nel segmento dei dati portandosi in casa Netezza. “Ci attendiamo che l’ondata di consolidamento continui anche nei prossimi mesi”, dice il report di Tran. “Le aziende tecnologiche hanno bisogno di diversificare il loro portafoglio di offerte in un settore che sta diventando sempre più competitivo”.

La corsa alle M&A non interessa solo l’Occidente. Etilsat, la più grande compagnia telefonica degli Emirati arabi uniti, ha annunciato di aver iniziato i colloqui per una fusione con l’indiana Reliance Communication (telefonia mobile) per entrare in un mercato che si sta avvicinando al miliardo di clienti.

Cedole più ricche
I grandi nomi dell’hi-tech hanno fatto notizia anche per quanto riguarda i dividendi. Cisco ha detto che cercherà di aumentare di almeno il 2% la cedola dell’anno prossimo. Microsoft ha alzato il dividendo delle sue azioni da 13 centesimi di dollaro a trimestre a 16 cent, portando in questo modo lo yield al 2,6%. Nel frattempo ha effettuato un’emissione obbligazionaria da 4,75 miliardi di dollari per finanziarie un piano di riacquisto di azioni proprie (un’operazione che, togliendo una parte dei titoli equity dal mercato, fa aumentare il valore di quelli che restano). Cedola aumentata anche per KLa Tencor (semiconduttori) che ora dà un rendimento che supera il 3%. “Anche nel caso dei dividendi ci aspettiamo ulteriori notizie da parte di altri gruppi”, continua lo studio. “l’hi-tech è un comparto con bilanci ricchi e le aziende voglio attrarre gli investitori con un elemento che a loro piace”.

I grandi sono a sconto
Dal punto di vista operativo, l’analista consiglia di puntare sui gruppi con la maggiore capitalizzazione. “Hp e Cisco, ad esempio, trattano a valori molto interessanti, alla luce soprattutto del loro vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti (quello che Morningstar definisce economic moat), dei loro bilanci solidi e dei flussi di cassa”, spiega Tran. “Anche con i big, tuttavia, è meglio essere prudenti”. E’ il caso della giapponese Nintendo che ha appena abbassato le previsioni sul fatturato annuale portandole a 90 miliardi di yen (quasi 1 miliardo di euro) rispetto ai precedenti 200 miliardi. La coreana Lg, intanto, ha avvertito che le previsioni di vendita dei suoi televisori flat screen potrebbero non essere rispettate.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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