Partendo dalle analisi qualitative di Morningstar, questa settimana abbiamo raccolto informazioni sulle aspettative di alcuni gestori sul mercato azionario internazionale.
Meno Europa, ancora emergenti
Carmignac Investissement (Rating Qualitativo Morningstar “Eccellente”), dal secondo trimestre 2010, è posizionato in modo prudente, sulla base delle previsioni del team su uno scenario macroeconomico atono per l'Europa, una pausa del ciclo negli Stati Uniti, ma anche una crescita vigorosa nei paesi emergenti. La prudenza rispetto all'Europa si riflette non solo nella debole esposizione in azioni per quest'area (6% a fine luglio) ma anche a livello di valute, con un'ampia esposizione verso il dollaro americano e le valute dei paesi emergenti a questo connesse. Di fronte ai deficit di bilancio sempre più ampi, il team investe anche sull'oro, su cui punta attraverso società aurifere (Goldcorp, Freeport) fino al 15% del totale attivo. Queste ultime contribuiscono in modo significativo alla sovraesposizione del portafoglio al settore dei materiali industriali (1,39 volte la media della categoria a fine luglio). Per continuare a puntare sulla crescita dei mercati emergenti, il gestore seleziona società di servizi finanziari come la banca China Construction Bank Corp. o la società immobiliare Brazil Realty. Indirettamente, anche l'esposizione verso società del settore dell’energia (Anadarko, Schlumberger) riprende anche questa tematica. Riguardo a ciò, gli investitori osserveranno i notevoli rischi del portafoglio rispetto agli indici e alle offerte concorrenti. Il posizionamento storico del portafoglio orientato alla crescita, come indicato nella Morningstar Style Box, implica inoltre un rischio in caso di errore di anticipazione sulle prospettive di utili di queste imprese.
Più ciclici
Brenda Reed, gestore di Fidelity Global Focus (Rating Qualitativo Morningstar "Superiore"), ha iniziato ad aggiungere titoli ciclici in portafoglio all’inizio del 2009 e ha continuato a fare ciò nei successivi 18 mesi. Il gestore ha, infatti, deciso di investire in azioni che riteneva eccessivamente penalizzate nel corso della recente crisi finanziaria. Gli industriali sono stati tra i titoli che hanno generato maggiori benefici per questo fondo; Ingersoll-Rand, ad esempio, è stato un nuovo titolo industriale che rappresentava una delle prime dieci posizioni a maggio 2010. Rispetto ad altri fondi simili, i maggiori sovrappesi sono nei settori della tecnologia e dell’energia, mentre i finanziari rappresentano il maggior sottopeso secondo l’ultimo portafoglio disponibile. Nel momento in cui abbiamo incontrato il gestore, questi ci ha espresso la sua opinione negativa sulle prospettive di recupero delle banche, in particolare in Europa. In ogni caso, per implementare la sua preferenza verso i ciclici, il gestore ha aggiunto in portafoglio anche alcune banche più orientate al retail, come Bank of America e US Bancorp. In via marginale, il gestore ha anche sfruttato il tema dell’aumento dei consumi nei paesi emergenti, puntando a titoli bancari come Standard Chartered e Sberbank, ma anche Carlsberg o Hengdeli, società legata ai beni di lusso. Infine, il gestore ha trovato diverse opportunità tra le imprese a piccola e media capitalizzazione, che a giugno 2010 rappresentano circa il 33% del portafoglio.
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