L’Europa sembra aver ritrovato un’andatura che le è comoda. Seppur in mezzo a una forte volatilità, l’indice Msci della regione nell’ultimo mese (fino al 2 novembre e calcolato in euro) ha guadagnato il 4,2%. Un passo di tutto rispetto se si considera che il paniere Nord America e il più generale World nello stesso periodo sono cresciuti entrambi del 2% circa.
Il debito fa meno paura
“E’ presto per dire che le paure legate ai debiti di alcuni Stati siano definitivamente passate”, spiega uno studio firmato da Nazim Khan, analista di Morningstar . “Il mercato, tuttavia, sembra finalmente rassicurato dalle strategie messe in campo dai governi e dalle istituzioni finanziarie per evitare il diffondersi del contagio e per mantenere stabile la valuta durante i periodi di massima speculazione”. Due operazioni costose. Per evitare che la crisi greca si propagasse per l’intera regione l’Unione europea ha sborsato 110 miliardi di euro, mentre altri 750 miliardi sono serviti per dare sostegno alla moneta unica.
“I due eventi hanno avuto il vantaggio di unire i Paesi dell’Unione per far fronte ad altri eventuali periodi difficili”, dice lo studio. A fine ottobre i leader dell’Ue hanno appoggiato la proposta del cancelliere tedesco Angela Merkel di istituire un meccanismo di risposta permanente alle crisi scatenate da problemi di debito.
Buoni segnali dalle trimestrali
La vena di ottimismo si è arricchita con le buone trimestrali di alcuni colossi di diverse industrie. Fra le ultime si segnalano quella di Société Générale, Bmw e GDF Suez. La banca francese ha registrato un utile di 896 milioni di euro: più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato ancora più apprezzabile se si considera che è stato raggiunto al netto dei soldi messi da parte per far fronte ai prestiti difficili da esigere. Il produttore d’auto tedesco ha visto i profitti passare da 76 milioni a 871 milioni e ha alzato le stime sul risultato di fine anno. L’utility transalpina nei primi nove mesi del 2010 ha guadagnato il 9% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“Una larga parte dei buoni risultati registrati con le ultime trimestrali va attribuita alla robusta crescita che si sta registrando soprattutto in Cina e India”, continua Khan. “A questo si aggiunge l’onda lunga del recupero dei mercati iniziato nel secondo trimestre dell’anno quando si è assistito al risveglio del comparto bancario (aiutato dai profitti) e delle materie prime (grazie al rialzo dei prezzi delle commodity)”.
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