La Cina preoccupa l’Asia. L’indice Msci della regione ha chiuso in ribasso dello 0,3% dopo le voci di possibili nuove misure da parte di Pechino per controllare la crescita economica e abbassare così l’inflazione. A farne le spese sono state soprattutto le banche. Eventuali nuove operazioni di frenata, infatti, avrebbero come primi obiettivi gli istituti finanziari che erogano prestiti soprattutto per acquistare immobili.
I G20 spingono Tokyo
In Giappone l’indice Nikkei 225 è salito dell’1,4%, raggiungendo il livello massimo dal 24 giugno. Il più generale Topix ha guadagnato l’1,6%. Anche qui sono state protagoniste le banche. Secondo alcune voci riportate dalla stampa il gruppo dei G20 sarebbe pronto ad ammorbidire le regole di Basilea 3 per quegli istituti orientati soprattutto sul mercato domestico. Un elemento, questo, che caratterizza le banche nipponiche.
In Europa, i principali indici hanno deciso ancora una volta di iniziare la giornata con prudenza. Dal fronte macro sono attesi i numeri relativi alla produzione industriale in Italia.
Negli Stati Uniti, dove ieri Wall Street ha chiuso in territorio negativo, oggi saranno comunicati i numeri della bilancia commerciale oltre a nuove informazioni sulla disoccupazione.
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