Partendo dalle analisi qualitative di Morningstar, questa settimana abbiamo raccolto informazioni sul portafoglio di alcuni fondi azionari che investono in Europa.
Rotazione dei settori
Nigel Bolton è l'esperto gestore di BGF European Focus (Rating Qualitativo Morningstar “Superiore”). La composizione di questo portafoglio è sempre stata caratterizzata da una preferenza per le azioni large-cap, senza distinzione tra “value” e “growth”, come evidenziato dalla Morningstar Style Box. Tuttavia, Bolton non esita a investire anche nel mercato delle mid-cap, allorquando si presentino le opportunità. Con una mossa difensiva, nel 2008 Bolton ha cambiato l’esposizione verso titoli a capitalizzazione media detenuti in portafoglio, favorendo l’ingresso di imprese stabili e di alta qualità e che, a suo parere, erano meglio posizionate per affrontare i periodi di crisi dei mercati.
Anche se il fondo ha lasciato sul terreno oltre il 40% del suo valore, questa mossa ha contribuito a limitare le perdite rispetto a quelle subite dai fondi concorrenti. Nel corso del 2009, Bolton si è gradualmente spostato verso le mid-cap, portando l'esposizione del fondo dal 4% al 15% (tra il gennaio e il novembre 2009). In effetti, nel 2009 la composizione complessiva del portafoglio è cambiata significativamente per puntare ai settori ciclici del mercato, ritenuti più attraenti. Successivamente (verso la fine del 2009), Bolton ha realizzato i profitti conseguiti nell’ambito dei settori ciclici per concentrarsi, all’inizio del 2010, principalmente su imprese in crescita e di alta qualità operanti nei settori industriali e dei beni di consumo. Alla fine del secondo trimestre Bolton ha ridotto il sottopeso dei titoli finanziari sulla base del confronto tra le valutazioni del mercato e quelle stimate internamente dal team.
Meno titoli telefonici, più ciclici
Fabio Di Giansante gestisce con successo Pioneer Funds Euroland (Rating Qualitativo Morningstar “Superiore”) dal gennaio del 2007. Il portafoglio di questo fondo è composto da un numero contenuto di titoli, tra i 35 e i 45, con un sovrappeso medio rispetto al benchmark pari al 2%. La Morningstar Style Box segnala il posizionamento medio del portafoglio tra le imprese large-cap blend, in modo coerente con lo stile di investimento del gestore, che non ha particolari preferenze per il "valore" o la "crescita". Osserviamo che il fondo tende a essere interamente investito in azioni, mentre la componente cash non assume un importante ruolo tattico.
Con riferimento all'esposizione settoriale, nell'affrontare la recente crisi finanziaria, il gestore ha prima sottopesato il settore dei servizi finanziari nel 2007, per poi incrementarne il peso in attesa di un rimbalzo, senza però puntare al recupero di imprese in forte difficoltà, come ad esempio CommerzBank. Nella prima metà del 2010, gli scostamenti più marcati dall'indice di riferimento riguardano i telefonici e le utilities, in sottopeso, mentre i titoli legati ai beni di consumo, come Unilever e Danone, risultano avere un maggior peso. Infine, rispetto a prodotti simili, il fondo trova maggiori opportunità di investimento nel Regno Unito, con titoli come HSBC, Shell o Telecity. Con riferimento all’Italia, il gestore ha mantenuto un marcato sottopeso tra la seconda metà del 2009 e la prima metà del 2010, per poi tornare a un’esposizione simile a quella media di categoria (circa 8% a fine settembre 2010).
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