Il lusso brilla un po' di più

Il comparto, spiegano gli analisti, nel 2011 continuerà a crescere. Ma le valutazioni sono già alte. Sono titoli ideali per il lungo periodo.

Marco Caprotti 19/01/2011 | 15:09
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Il lusso non passerà di moda nel 2011. Ma, avvertono gli analisti gli investitori devono trattare questo segmento di mercato con molta attenzione. “Puntare sul luxury non significa necessariamente fare affari d’oro”, spiega uno studio di Sumit Desai, vice presidente responsabile dell’analisi azionaria di Morningstar. “Dai minimi toccati nell’estate del 2010, i titoli di questo settore sono aumentati, mediamente, del 51% toccando valori che, almeno nel breve termine, non sono giustificati dalle prospettive di guadagno. Molti operatori, invece, sono convinti che queste società, facendo prodotti destinati ai ricchi siano una scommessa sicura”.

La crescita è negli emergenti
In realtà, spiega Desai, bisogna guardare il comparto in prospettiva. “Non tutti, ad esempio, hanno un’esposizione sufficiente ai mercati emergenti che, in questo momento, rappresentano lo sbocco migliore per gli oggetti di lusso”, continua lo studio sottolineando che non sono molte le griffe (come Hermès e Lvmh), in grado di realizzare più di un quarto del fatturato in Cina. “Meglio quindi metterli in portafoglio in una prospettiva di lungo periodo e, magari, quando i prezzi saranno più ragionevoli”. Il problema è capire quando si vedrà questo ritracciamento. Secondo un’analisi di Bloomberg nel corso di quest’anno società come Lvmh, Burberry ed Hermès registreranno una crescita degli utili di almeno il 9%.

Meglio il lusso degli altri
Dal punto di vista puramente operativo, inoltre, agli investitori piace la capacità del comparto del lusso di fare meglio di altri segmenti dei beni di consumo anche nei momenti più impegnativi per la congiuntura mondiale. La catena inglese di grande distribuzione Marks&Spencer, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme al mercato: le difficoltà economiche delle famiglie, ha spiegato, le renderanno difficile raggiungere gli obiettivi. Sul colosso alimentare Nestlè, intanto, stanno arrivando i primi giudizi di sell (vendere) dopo otto mesi, da parte da parte di alcune società di analisi secondo cui la crescita dei guadagni sarà inferiore a quanto sperato.

Arriva la speculazione
Sui titoli del lusso molto sta facendo anche la speculazione. Da tempo, ad esempio, si rincorrono le voci di fusioni e acquisizioni nel comparto. “Secondo alcune analisi ci sono ancora un mucchio di soldi che cercano una collocazione”, dice Desai. “Solo negli Stati Uniti sarebbero a disposizione 400 miliardi di dollari per fare operazioni di M&A. A questi vanno aggiunti gli investimenti che potrebbero fare la Cina o la Corea del Sud per cercare di sfruttare direttamente la domanda che arriva dai mercati domestici. Gli obiettivi principali potrebbero essere società europee di piccole e medie dimensioni, ma con un marchio conosciuto a livello internazionale”. Non vengono escluse poi operazioni di alto livello. Lvmh, ad esempio, potrebbe incrementare la sua presenza in Hermès, anche se ha da poco raccolto più del 20% del capitale.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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